Nuova richiesta di archiviazione per l’inchiesta sulla gestione della pandemia in Molise.
Il procuratore di Campobasso Nicola D’Angelo ha chiuso le indagini che erano state disposte dal gip Roberta D’Onofrio nello scorso mese di febbraio, giungendo alle medesime conclusioni: l’inchiesta per epidemia e omicidio colposi va archiviata.
Il giudice dovrà ora nuovamente pronunciarsi e le parti possono opporsi alla richiesta. Il Comitato “Verità e Dignità per le vittime Covid” ha già deciso che proporrà una nuova opposizione, lo conferma a Primo Piano il legale dell’associazione Vincenzo Iacovino.
A febbraio D’Onofrio aveva deciso di non archiviare disponendo nuove indagini, da effettuare entro tre mesi di tempo, per sentire anche medici e primari del Cardarelli, ospedale individuato come hub per il Covid.
Alcuni di questi nelle settimane passate sono stati sentiti dopo essere stati loro stessi iscritti nel registro degli indagati.
«Occorre andare fino in fondo – scrive D’Angelo nella richiesta di archiviazione – ma il dramma dei familiari delle vittime non può trasformarsi nell’individuazione di un colpevole a tutti i costi. Le omissioni ci furono ma non ci sono prove che comportamenti o decisioni diversi avrebbero modificato l’incidenza dei decessi ospedalieri».
In questo filone, il più ampio dei numerosi che compongono l’inchiesta, sono coinvolti l’ex direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano, l’ex direttore sanitario dell’azienda sanitaria Virginia Scafarto, l’ex direttore sanitario facente funzioni dell’ospedale Cardarelli di Campobasso Celestino Sassi e l’ex commissario della sanità Angelo Giustini.
Oltre a questo fascicolo ne restano altri due in Procura sulla mancata realizzazione della cosiddetta “torre Covid” e sul funzionamento dell’impianto dell’ossigeno all’ospedale Cardarelli.

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