Parla senza mezzi termini di «polemiche vergognose». E parla, purtroppo, per esperienza personale.
«Le critiche di queste ore alla riorganizzazione della rete ictus del Molise dimostrano che, ancora una volta, non si mette al centro il paziente e i suoi cari, la persona, ma interessi di diversa natura, speculativi», commenta la segretaria regionale della Uil Tecla Boccardo.
Il sindacato è da sempre molto attivo sul fronte della sanità e ha spesso avanzato proposte in questi anni per migliorare l’assistenza ospedaliera e strutturare quella territoriale.
Boccardo però questa volta mette sul tavolo della discussione con più forza gli argomenti a favore del riordino messo nero su bianco dai commissari Bonamico e Di Giacomo. Il motivo è una disavventura familiare che ha rischiato di portargli via il padre, la cui qualità della vita oggi è fortemente deteriorata.
«Quando mio padre ha avuto l’ictus – racconta la sindacalista – lo hanno portato prima a Termoli, dove non era possibile neanche fornirgli la terapia di cui aveva bisogno. Poi a Campobasso. Finalmente è giunto a Pozzilli e lì è stato trattato ma non sto qui a raccontare dopo quanti ostacoli. Per questo non esito a definire una vergogna la polemica di queste ore. I malati in Molise devono poter contare su centri in cui possono essere curati e devono avere la certezza che saranno trasferiti lì, senza perdere tempo prezioso compromettendo l’efficacia e la riuscita delle cure».
Bene il via libera da Roma, quindi, alla Rete Ictus poi approvata con decreto dalla struttura commissariale. «Il Molise ha diritto ad avere una Rete Ictus che funziona e finalmente c’è. Non possiamo dimenticare, anche perché l’ultimo caso si è registrato qualche giorno fa, che prima di questo decreto i molisani colpiti da ictus venivano portati di qua e di là in regione, ma poi in tanti finivano fuori regione. La settimana scorsa si è alzato in volo un elicottero da Campobasso per portare un paziente a Pescara. Quanto ci è costato quel volo? E quanto ci costerà il ricovero in termini di mobilità passiva? Mentre abbiamo a Pozzilli un Irccs, un’eccellenza, che può fornire il trattamento per l’ictus e che va messo in condizione di fornirlo».
La leader della Uil, dunque, spezza decisamente una lancia a favore della Rete Ictus definita dai commissari della sanità.

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