Nella richiesta congiunta inoltrata al presidente della Regione Roberti, Cgil e Cisl si dicono «fortemente preoccupate per il destino dei lavoratori impiegati in Atm nel servizio di trasporto pubblico in relazione al mantenimento del pagamento sostitutivo da parte della Regione Molise». E chiedono, pertanto, «un urgente incontro per discutere della questione posta in essere».
La preoccupazione scaturisce – mettono nero su bianco le due organizzazioni sindacali – da «strane voci che in questi giorni circolano tra i lavoratori».
Il punto di partenza è la decisione – per certi versi storica – assunta dalla precedente giunta su proposta dell’allora assessore ai Trasporti Quintino Pallante di provvedere al pagamento sostitutivo in luogo dell’azienda, laddove accertato l’inadempimento nell’erogazione del salario ai dipendenti.
« La conquista del pagamento sostitutivo della Regione, fortemente voluta dalle scriventi e dall’allora assessore ai Trasporti Quintino Pallante – si legge in una nota diffusa dalle due sigle sindacali –, ha segnato una svolta importante in questa vicenda perché ha ridato a questi lavoratori la dignità non solo perché hanno percepito lo stipendio direttamente dalla Regione ma anche e soprattutto perché in quell’atto si esplicitava la vicinanza dell’Istituzione ai lavoratori nel non lasciarli soli contro i soprusi inspiegabili di chi doveva ma non faceva. È stato quello del pagamento sostitutivo una vera rivoluzione nella condizione di vita dei lavoratori ed è stato anche uno sprono per l’Azienda che paga direttamente gli stipendi da tre mesi. I pagamenti dell’azienda però avvengono inspiegabilmente a macchia di leopardo lasciando senza remunerazione diversi lavoratori pur impiegati nell’appalto. Questi lavoratori trovano nella Regione ancora una garanzia di dignità. È per questo che il pagamento diretto deve essere mantenuto e difeso».
Cgil e Cisl definiscono «odissea» quella vissuta «dai lavoratori Atm. La loro è una storia intrisa di negazione di dignità, mancato riconoscimento del lavoro svolto, difficoltà a vivere che a volte si è trasformata in vera e propria disperazione. Per anni questi lavoratori – affermano Lucia Merlo della Cgil e Simone Vitagliano della Cisl – hanno dovuto fare i conti con un imprenditore che negava loro il diritto sacrosanto ad avere il legittimo stipendio portando famiglie intere allo sbando e alla impossibilità di poter provvedere ai propri bisogni. È stata una lunga via crucis a cui per un periodo di tempo si è cercato di rispondere con decreti ingiuntivi presentati da avvocati che pur hanno svolto un ruolo importante per la salvaguardia di queste famiglie».
Rinunciare a proseguire sulla strada intrapresa dall’ex assessore Pallante sarebbe «un grave errore politico».
Cgil e Cisl si dicono pronte a «difendere questa conquista con ogni mezzo e con tutte le azioni possibili, chiedendo conto anche ai consiglieri di maggioranza che pur avevano appoggiato, salvo qualche eccezione, il provvedimento fortemente voluto dall’assessore Pallante e dall’intera giunta regionale».
Con nota a parte le due organizzazioni hanno diffidato l’Atm «a consegnare urgentemente ai lavoratori che non hanno ricevuto lo stipendio di giugno 2023 i cedolini paga al fine di provvedere al pagamento sostitutivo da parte della Regione Molise. Si ricorda – concludono Merlo e Vitagliano – che la mancata consegna dei cedolini rallenta il procedimento del pagamento sostitutivo e mette in serie difficoltà economiche i lavoratori e le loro famiglie».

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