L’Italia (il Molise), «quando fa squadra vince». E il Molise vince in termini di numeri nella campagna vaccinale anti Covid e in termini di qualità.
Il generale Francesco Figliuolo non lesina aggettivi e assertività: si è fatto precisa opinione che qui la marcia ha ingranato e va verso la prima tappa del percorso di immunizzazione. Lo dice convinto al termine della visita che lo ha portato prima a Palazzo Vitale per incontrare fra gli altri, il governatore il sindaco di Campobasso i prefetti di Campobasso e Isernia, le autorità sanitarie. Poi alla Cittadella dell’Economia dove ha scambiato opinioni con gli operatori sul campo. Insieme a lui il capo della Protezione civile Curcio, il presidente Toma, il sindaco Gravina, le commissarie della sanità Degrassi e Tomasella, la dg Salute Gallo e i componenti della cabina di regia vaccinale, i vertici Asrem Florenzano e Scafarto.
«Sono molto soddisfatto perché /(il Molise, ndr) ha raggiunto e mantenuto il target, circa 2.500 dosi al giorno con potenzialità di oltre 3mila» ma soprattutto perché fa «un lavoro di qualità. Siamo in media sugli over 80, c’è larga attenzione ai fragili», dichiara Figliuolo dopo rimarcato che la struttura è stata messa dal Comune a disposizione della sanità regionale. E conferma: «Da lunedì prossimo si apriranno le prenotazioni fino alla classe 1971 in modo che intercettando l’afflusso di vaccini e continuando con un focus su fragili e vulnerabili si potrà man mano scendere». Perché l’obiettivo ora è «mettere in sicurezza gli over 65 e poi aprire un po’ a tutte le classi, soprattutto le persone che rappresentano l’apparato produttivo, il settore turistico alberghiero. L’Italia deve intercettare la ripresa economica al più presto possibile e ripartire». Entro quattro, cinque giorni confida che tutte le regioni abbiano raggiunto il target over 80, sugli over 70 si sta andando bene, ragionevolmente le prenotazioni degli over 50 che si aprono lunedì potranno essere soddisfatte da fine mese. Con un approvvigionamento costante, da qui a fine mese arriveranno 17 milioni di vaccini. «Maggio è un mese di transizione. A giugno avremo ancora più possibili afflussi di dosi vaccinali che ci permetteranno di aprire a tutte le classi, anche i punti aziendali», ancora il generale.
Anche per l’ingegnere Curcio promuove la macchina regionale. «Il Molise non solo è in target ma anche sopra nel rapporto fra consegna delle dosi e somministrate. Vuol dire che le dosi consegnate vengono somministrate e questo è molto importante». Alle sue spalle, la struttura regionale di Protezione civile con il capo dipartimento Manuele Brasiello. L’emergenza Covid per il sistema è una sfida raccolta, come quelle emblematiche per la Protezione civile italiana, come il terremoto in Friuli esattamente 45 anni fa. Sfida raccolta anche con gli oltre 10mila volontari «che quotidianamente sono a supporto solo per la parte vaccinale».
Molise, lo dice anche Curcio, modello di campagna vaccinale interforze. Figliuolo dà merito anche al «grande sforzo della Difesa, qui con tre team mobili oltre a 5 ufficiali medici che operano presso nosocomio di Campobasso». Ad accoglierlo un picchetto dell’Esercito e tante penne nere.
Altro aspetto importante, il fatto che in regione Astrazeneca non rappresenti un problema. Solo sei rinunce, su 350 vaccini effettuati al centro. In altre regioni invece il problema esiste e il commissario chiede aiuto anche ai media per una «comunicazione efficace: Astrazeneca ha visto in Gran Bretagna più di 21 milioni di dosi inoculate, gli eventi collaterali gravi sono infinitamente piccoli, se li paragoniamo agli eventi nefasti legati alla pandemia sugli over 65 sono incommensurabili». È raccomandato per gli over 60 ma «ci sono moltissimi sotto i 60 anni che han fatto Astrazeneca, qui ne abbiamo uno (lui è over 60, ndr), e farà la seconda dose tranquillamente».
Poi un appello ai vaccinati: anche loro «devono tenere comportamenti adeguati, c’è il discorso varianti e finché non abbiamo la vaccinazione di massa anche un vaccinato potrebbe essere asintomatico e infettare un fragile».Quindi, mascherine, distanziamento, lavarsi le mani: dall’emergenza Covid «ne dobbiamo uscire tutti assieme e in maniera responsabile. E avendo fede nella scienza». Fiducia nelle indicazioni della scienza anche per quanto riguarda il coprifuoco, saranno i dati a dire se si allungherà o meno, risponde a una domanda sul tema.
Il breve punto stampa si conclude così. Un saluto alle forze schierate, ai volontari di Protezione civile e via dalla Cittadella. Dove i componenti del comitato vittime cercano di intercettarlo e lo aspettano, composti, con i loro striscioni: vogliamo risposte, non passerelle.
A tirare le fila con i giornalisti, il governatore Donato Toma: «Il generale mi aveva promesso che sarebbe venuto e ha tenuto fede alla promessa. Se mantiene così la parola sulla continuità nelle consegne, ho promesso io a lui che arriveremo a fine giugno a vaccinare la quasi totalità o la totalità dei molisani». Una medaglia al petto questa visita? «La metteremo dopo, non adesso. Loro sono venuti proprio per capire perché una piccola regione è una grande regione».
La commissaria della sanità Flori Degrassi sottolinea che è «sempre importante l’attenzione di tutti gli organi governativi, attenzione ben riposta devo dire perché di fatto per le vaccinazioni ci si sta comportando bene. È difficile coprirla tutta, però ci si sta comportando molto bene, soprattutto per la grande attenzione alla fragilità».
Infine il sindaco Roberto Gravina per cui la visita è segno di attenzione per la città e «il voler prendere visione in modo diretto, delle criticità e delle soluzioni che nei vari territori si sono andate a tracciare per garantire lo sviluppo costante del programma di vaccinazione nazionale contro il Covid-19, è un anche modo per conoscere meglio la realtà nella quale, qui in Molise, gli amministratori locali e le loro comunità di riferimento, hanno dovuto affrontare la lunga emergenza pandemica che ha messo a dura prova il nostro sistema sanitario».
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