Comitato operativo in riunione permanente da ieri sera: la Protezione civile nazionale e quelle regionali interessate hanno passato la notte a monitorare il ‘folle’ rientro sulla terra di “Lunga Marcia 5B” (previsto tra l’una di notte e le 7.30), il lanciatore spaziale cinese finito fuori controllo.
Alle 18 il primo check con l’aggiornamento delle informazioni da parte dell’Agenzia spaziale italiana. “Lunga Marcia” stava continuando a ruotare su se stesso prima di entrare in atmosfera e disintegrarsi. La stima, dopo l’impatto, era di una dispersione di 50 frammenti grandi fino a un metro, un metro e mezzo. Tre le traiettorie che in via ipotetica riguardavano l’Italia (nella seconda il Molise con previsione per le ore 2.36 della notte scorsa ma con una variabilità di tre ore, prima o dopo). Nove le regioni che sono rimaste per ore col fiato sospeso: Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Alle 21 l’ultimo aggiornamento del Comitato, a cui ha preso parte il direttore della Protezione civile del Molise Manuele Brasiello e poi la lunga seduta notturna. Prima dell’ora X, il dipartimento nazionale guidato da Fabrizio Curcio, ha rassicurato: è scarsa la possibilità che il razzo cinese colpisca l’Italia.
Il presidente della Regione Donato Toma, inoltre, ha inviato le informazioni disponibili sul rientro oltre alle indicazioni di autoprotezione per la popolazione. Di queste, una è utile anche per le prossime ore: si consiglia a chiunque avvistasse un frammento di non toccarlo, di mantenersi a una distanza di almeno 20 metri e segnalare il ritrovamento immediatamente alle autorità competenti.

























