Un impegno solenne preso nel palazzetto dello Sport, in quello che per tre giorni fu il tempio del dolore delle mamme e dei papà di San Giuliano di Puglia, davanti alla distesa di bare bianche, nel momento più cupo della nostra storia recente. Era il 2002. Lo strazio di una madre – che poteva rimanere un duro atto di accusa contro le evidenti responsabilità umane rispetto all’atrocità di un evento che in una manciata di istanti seppellì decine di piccoli martiri e la loro maestra – lei invece lo trasformò in un atto di coraggio, in un monito per le coscienze di tutti che riecheggia ancora oggi dopo quasi due decenni.
L’articolo completo è disponibile sull’edizione di Primo Piano Molise oggi in edicola.



























