Il green pass di chi è vaccinato anche col ‘booster’ e di chi è guarito dal Covid e ha ricevuto due dosi non scade. A scuola, a partire dalle elementari, alunni e studenti immunizzati non vanno in dad, devono solo osservare l’auto sorveglianza. E, ancora, per i vaccinati in zona rossa cadono i divieti.
Questi i provvedimenti approvati ieri dal governo Draghi. Per la prima volta la Lega non ha partecipato al voto. I ministri del Carroccio hanno spiegato così la loro posizione, secondo quanto si è appreso: le nuove norme «discriminano i bambini non vaccinati».
«Nelle prossime settimane – ha annunciato il premier aprendo i lavoro del Cdm – andremo avanti su questo percorso di riapertura. Sulla base dell’evidenza scientifica, e continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti. I dati sulle vaccinazioni sono molto incoraggianti. Vogliamo un’Italia sempre più aperta, soprattutto per i nostri ragazzi».
«Oggi», ha proseguito, «ci occupiamo della scuola in presenza, che è da sempre la priorità di questo governo. Veniamo incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo. Vogliamo limitare di molto l’uso della didattica a distanza, per permettere a un numero sempre maggiore dei nostri bambini e ragazzi di andare in classe».
I cambiamenti riguardano tutti i gradi dell’istruzione: nella scuola dell’infanzia si va in didattica a distanza con cinque casi; nella primaria pure con cinque casi ma vale solo per i non vaccinati; nella secondaria dopo due casi vanno in dad solo i non vaccinati.
Gli studenti che hanno un compagno positivo ma sono vaccinati non devono più frequentare a distanza. È, infine, il parere del Cts, che si è riunito in tarda mattinata, prima della cabina di regia del governo e della riunione del Cdm. È così arrivato il via libera al quesito presentato dall’esecutivo. Il Cts ha auspicato un cambiamento anche fuori dalla scuola. Gli esperti ritengono che i non vaccinati possano restare in quarantena cinque giorni dopo un contatto a rischio e non più dieci.


























