Il 4 marzo comincia l’era ‘Responsible Capital’ al Gemelli Molise. Queste le indiscrezioni circolate con insistenza negli ultimi giorni in ambienti accreditati della sanità regionale. Dopo il mancato esercizio del ‘golden power’ da parte del governo Draghi, che quindi ha dato via libera alla cessione al fondo svizzero del 90% delle quote della Spa prima interamente detenuta dal Policlinico Gemelli, i legali delle parti hanno finalizzato l’accordo definitivo. E da inizio marzo, con la firma, si parte.
Confermata l’assistenza fin qui erogata – cardiochirurgia, oncologia e radioterapia su tutto – il centro dovrebbe però integrare questi servizi con la riabilitazione offerta in Molise, pure in regime di convenzionamento, dal gruppo San Stefar. Nella primavera scorsa, infatti, il presidente del fondo Responsible Stefano Petracca è diventato partner di Ercole Core nelle società che gestiscono i centri riabilitativi San Stefar Molise e Crm.
Cambierà la governance, sembra certo. Il contratto dell’attuale amministratrice delegata Celeste Condorelli, scelta dal Cda presieduto da Maurizio Guizzardi, scadrà in estate. A largo Gemelli, la manager napoletana arrivò a luglio 2019. Al suo posto, dopo un breve periodo per il passaggio di consegne, potrebbe arrivare uno svizzero, uno degli investitori in questo progetto. Segno che Petracca, fondatore di Responsible, e il suo gruppo vogliono fare sul serio. Sono i maggiori azionisti e fisiologicamente cambiano la governance, ma – come dire – si sporcano anche direttamente le mani.
I punti deboli dell’operazione, visti dall’esterno e da profani, sono rappresentati innanzitutto dal rapporto in convenzione con la Regione, perché la sanità molisana è ancora commissariata e da Roma il tavolo tecnico comprime il margine di manovra rispetto, per esempio, all’extrabudget sui pazienti extraregionali. Il Mef non ne vuol sentire parlare. E poi c’è un indubbio indebolimento dell’offerta del centro in questi anni, molti professionisti, visto il clima di incertezza, hanno lasciato l’ospedale molisano del Gemelli per altri lidi. L’emergenza Covid ha fatto il resto. Voci ricorrenti parlano di letti occupati per la metà di quelli accreditati con il sistema pubblico, nonostante gli investimenti in macchinari e dotazioni. E d’altro canto, se la situazione fosse stata florida il Policlinico non avrebbe deciso di vendere. Petracca dal canto suo, nelle poche dichiarazioni o interviste rilasciate in questi mesi, ha sempre ribadito che nulla sarà tagliato, caso mai rafforzato.
Gli interrogativi sulla convenienza dell’affare diventano, naturalmente, preoccupazioni per i livelli occupazionali, oggi il Gemelli dà lavoro a 400 persone. Osservatori attenti pronosticano un mantenimento dei livelli almeno nei primi tempi. Mesi in cui i nuovi proprietari, è immaginabile, prenderanno le misure al centro – il secondo erogatore privato della sanità molisana –, razionalizzeranno i costi che pesano negativamente sul bilancio e punteranno a rilanciare la struttura con attività aggiuntive, a partire dalla riabilitazione. Si dice, per esempio, che dovrebbe essere realizzata anche una piscina proprio a fini riabilitativi. Tutto, alla fine, dipenderà comunque da come andranno le cose.
Petracca, contattato da Primo Piano Molise attraverso il suo staff, non conferma né smentisce il subentro effettivo il 4 marzo. Preferisco non dire nulla, ha dichiarato, parlerò prima con i dipendenti e poi con i media.
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