In Molise accade anche questo.
Se un disabile, un anziano, una persona non culturalmente preparata ad affrontare gli adempimenti burocratici imposti dall’azienda sanitaria regionale ha bisogno di una risonanza, va al centro prenotazioni dove gli sanno dire solo che deve rivolgersi al reparto senza neanche dare informazioni, un numero o altro e rispondono seccati, a me è capitato, se chiedi qualche informazione in più.
Allora arrivi al reparto che non è proprio dietro l’angolo. Ma scopri, ahimè, che la prenotazione è possibile solo dalle 11 alle 12. Allora speranzoso ti annoti il numero. Ma ti dicono che è inutile chiamare perché non rispondono.
Ma tu, non potendoti permettere di arrivare di nuovo in reparto, ci provi a chiamare, per uno e più giorni… ma è proprio così: non risponde nessuno, o meglio chiudono il telefono. A me, almeno, è successo questo.
È giusto che una persona in difficoltà, un anziano, un disabile, oppure chi si occupa di un disabile e al tempo stesso lavora, o anche una persona qualsiasi, debba essere trattato in questo modo da un servizio istituzionalmente nato per la cura di un interesse pubblico fondamentale e prioritario quale quello della salute?
(lettera firmata)


























