Le voci, come sempre in questi casi, sono contrastanti. Si è dimesso il consiglio di amministrazione del Gemelli Molise. Che sia già protocollato o meno, il passo indietro dei componenti di nomina vaticana è un dato acquisito. L’azionista di maggioranza, col 90% delle quote in mano, è il fondo Responsible Capital e tocca a Stefano Petracca indicare il board, salvo che per il restante 10% che rimane alla Fondazione Policlinico Gemelli.
Le voci contrastano, oltre che sulla formalità dell’invio della nota di dimissioni, sul come ci si è arrivati. Atto dovuto, per il presidente Maurizio Guizzardi e per gli altri membri del Cda, gettano acqua sul fuoco da contrada Tappino. L’amministratrice Celeste Condorelli, inoltre, resterebbe comunque al suo posto, alla governance, fino alla scadenza del contratto da ad (a luglio). Anche altri componenti del Cda potrebbero, almeno in una fase transitoria, essere confermati. Secondo altre fonti, invece, i nuovi proprietari avrebbero dovuto sollecitare un gesto che si compie già solo come atto di cortesia. Addirittura si rincorrono voci di una interlocuzione burrascosa, o comunque perentoria, da parte degli svizzeri. Che, legittimamente, hanno interesse a nominare persone di fiducia.
La scorsa settimana, il presidente della Regione Donato Toma, commentando la notizia sulla fissazione del closing, a Primo Piano ha riferito che il fondo di Petracca – in cui compaiono anche il fondatore di Moningstar, un investitore arabo, un asiatico e manager svizzeri, oltre alla moglie e al cognato fisiatra di Petracca e al patron di San Stefar Ercole Core – aveva chiesto le dimissioni del Cda della Spa. E che con il rappresentante della Regione, Nicola Lucarelli, si stava valutando cosa fare perché l’avvocato era stato indicato da Palazzo Vitale e non dal Gemelli di Roma. Su questo fronte, ieri, nessuna conferma né smentita. Nulla. Momento delicato anche perché bisogna capire se nel nuovo assetto la Regione manterrà una sua rappresentanza nel board. Una cosa però è certa: il 3 marzo sarà firmato il contratto definitivo e in contrada Tappino partirà l’era Responsible.

r.i.

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