Via libera dalla Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco alla quarta dose del vaccino anti Covid per i soggetti gravemente immunodepressi.
La Cts di Aifa ha espresso il parere favorevole inviato poi al ministero della Salute.
Tecnicamente non si tratta di una vera e propria “quarta dose”, bensì della dose booster a conclusione del ciclo primario vaccinale (composto da due dosi e una aggiuntiva). Verrà somministrata con vaccini a mRna (Pfizer e Moderna). I tempi della somministrazione sono gli stessi del booster per la popolazione generale.
La platea potrebbe riguardare, quindi, i soggetti trapiantati, i pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, gli affetti da patologie trattate con medicinali che causano un deficit immunitario. Le persone, quindi, a cui per prime è stata somministrata la terza dose lo scorso autunno. In Molise sono circa 3.300. Per l’avvio della nuova fase della campagna vaccinale destinata ai soggetti fragili si aspettano ora le indicazioni operative del ministero della Salute.
Intanto ieri è stato pubblicato il consueto report esteso dell’Istituto superiore di sanità. il tasso di ricovero per non vaccinati over 12 (380 per 100.000) è cinque volte più alto rispetto a quello dei vaccinati con ciclo completo da 120 giorni (84 per 100.000) e nove volte maggiore sui vaccinati con booster (41 per 100.000). Il tasso di mortalità per i non vaccinati è di circa 19 volte più alto sui vaccinati con booster (6 decessi per 100.000 abitanti) mentre i ricoveri in intensive di 20 volte più alto.
Inoltre, dal 24 agosto scorso al 16 febbraio 2022 sono stati segnalati 218.857 casi di reinfezione (3% del totale). Nell’ultima settimana percentuale del 3,2%, in lieve calo sulla settimana precedente (3,4%). Dal 6 dicembre scorso (inizio diffusione della variante Omicron), è stato rilevato un aumento del rischio reinfezione (valori significativamente maggiori di 1) nei guariti da Covid19 da oltre 210 giorni; nei non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni; nelle femmine rispetto ai maschi (dovuto a maggiore screening), nelle fasce dai 12 ai 49 anni e negli operatori sanitari. L’efficacia del vaccino anti Covid in termini di riduzione del rischio nei vaccinati sui non vaccinati è del 64% in chi ha ricevuto la dose booster nel prevenire l’infezione e del 93% sui casi di malattia severa sempre con il booster. Inoltre nel prevenire il contagio, efficacia al 63% nei 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 52% tra i 91 e 120 giorni, e 42% oltre 120 giorni; sulla malattia severa efficacia all’87% con ciclo completo da meno di 90 giorni, 89% da 91 e 120 giorni, e 83% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni.

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