Il Papa a sorpresa dall’ambasciatore russo in Vaticano per esprimere preoccupazione per quanto sta avvenendo in Ucraina. Mentre Kiev non si arrende alle truppe di Putin, si muove la Chiesa anche a livello locale.
Dall’arcivescovo di Campobasso Giancarlo Bregantini, ieri, l’appello ai fedeli a intensificare la preghiera. «Vivissima è la preoccupazione, specie dei bambini e dei giovani. Vedendo queste immagini e pensando alla vicinanza reale dei bombardamenti, l’angoscia diventa domanda: “Perché non è bastata la lezione della pandemia a farci cambiare il cuore? Perché chi governa il mondo non pensa al bene collettivo, soccorrendo i più colpiti dalla pandemia? Perché si bombarda invece di creare ospedali?”. A queste domande, che i nostri ragazzi ci stanno rivolgendo in questi giorni, non è certo facile rispondere. Ma – sottolinea il presule – possiamo appellarci alle coscienze, facendo memoria della logica che ci insegna il Magnificat e che si è rivelata sempre vera nel corso della storia. Il Magnificat, infatti, ci dice chiaro che i potenti saranno rovesciati dai loro troni e che i piccoli e gli umili saranno, invece, innalzati».
La pace, aggiunge, non si arrende: regni «nelle nostre vite, nelle nostre scelte e nei nostri cuori. Mai usare atteggiamenti di violenza o di prevaricazione. Costruiamo ponti e non muri, mediante la stima reciproca e il dialogo fraterno». Il 2 marzo, giorno delle Ceneri, il Papa ha chiesto di dedicarlo al digiuno e alla preghiera per la pace nel mondo. In tutte le parrocchie, annuncia perciò Bregantini, ci saranno momenti di preghiera, saranno «fari luminosi in tanto buio». La diocesi, inoltre, organizzerà a partire dalle 20 una veglia a San Paolo a Campobasso. La preghiera continuerà tutta la notte, fino alle 8 del mattino, con turni nelle parrocchie che aderiranno e si concluderà con la messa.
«Il Signore ci aiuti a comprendere che l’insensatezza diabolica della violenza si vince con le armi dell’amore e del rispetto reciproco – conclude Bregantini – perché il mondo sia un’arca di fratellanza dove tutti ci possiamo sentirci fratelli».
Oggi a Roma, inoltre, la manifestazione organizzata dalla Rete italiana Pace e Disarmo, ci saranno anche Cgil, Cisl e Uil del Molise.
Il senatore ex 5s Fabrizio Ortis, componente del Consiglio interparlamentare Nato-Ucraina, esprime solidarietà assoluta «al popolo ucraino in uno dei momenti più difficili della sua storia» e definisce «intollerabile quanto sta accadendo in queste ore nel cuore dell’Europa». A chi ha dovuto lasciare case e affetti, dice, bisogna offrire accoglienza. «Il Molise, già in altre crisi internazionali del passato, non ha mai fatto mancare il proprio sostegno a chi è in difficoltà: auspico che sia così anche stavolta in attesa di una cessazione, quanto più immediata, delle ostilità».
L’associazione “Solidarietà senza confini” sta ricostituendo la rete di solidarietà e di accoglienza delle famiglie molisane che nel corso degli anni passati hanno ospitato circa 1.000 “bambini di Chernobyl”. «Chiediamo al presidente Toma e a tutte le forze politiche presenti in consiglio regionale di attivare tutti i canali possibili per aprire subito corridoi umanitari con il Molise», dichiara il presidente Adelmo Di Lembo.

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