«Confronto e concertazione per costruire un futuro che declini con il verbo fare la speranza di futuro per le aree interne»: è il commento della responsabile nazionale del Partito democratico per i piccoli comuni e capogruppo in Consiglio regionale, Micaela Fanelli, a margine dei due incontri che ha organizzato nel contesto delle agorà democratiche per fare il punto su una proposta di legge sullo smart working che, partendo dal Molise, ha l’ambizione di divenire nazionale.
Una due giorni che ha ospitato numerosi interventi di amministratori, esponenti di associazioni di categoria, sindacati, agenzie interinali, imprese, cooperative, enti di formazione, dirigenti di case circondariali, giovani e cittadini: tutti chiamati a dare il loro apporto e la loro fattiva collaborazione a una proposta che ha già ottenuto l’assenso del Partito democratico e che ha riscontrato l’impegno fattivo del senatore del Pd, Alan Ferrari, e della sottosegretaria al Mise, Anna Ascani. Il primo, infatti, dopo aver già raccolto la proposta della Fanelli per un emendamento alla legge di Stabilità, ha fatto sapere di voler continuare in questa direzione attraverso il Milleproroghe, dove proporrà una fase di sperimentazione all’interno delle Strategie nazionali per le aree interne, che possa prevedere incentivi per tutte quelle aziende che decideranno, appunto, di assumere giovani delle aree interne in smart working.
Sul tema, parallelamente, prenderà il via anche un lavoro congiunto insieme a Bruno Astorre, senatore del Pd, e Francesco Spanò, membro del consiglio tecnico scientifico del club “I borghi più belli d’Italia” per un Ddl delega.
Trapela ottimismo pure per il riscontro giunto da parte della sottosegretaria Ascani che ha raccolto l’idea di accompagnare il percorso della proposta di legge regionale e nazionale e rendere così attuabili gli hub comunali per lo smart working e la digitalizzazione dei borghi.
«Con i nuovi paradigmi nel modo di produzione – spiega Micaela Fanelli – stanno infatti emergendo figure lavorative connesse ai moderni processi di digitalizzazione. Processi che vanno presi in considerazione a 360 gradi, nell’ottica di interventi legislativi pensati per promuovere lo smart working nelle aree interne del Paese, sia come leva per ripensare complessivamente i rapporti del mondo occupazionale, sia come strumento per ripopolare i luoghi più periferici del Paese, favorendo in questo modo coesione sociale, territoriale ed economica e riducendo le attuali, crescenti disuguaglianze. Un vero e proprio impulso – ancora la capogruppo del Pd – per una crescita durevole, in grado di garantire la redditività economica, il maggiore benessere e lo sviluppo della società stessa che deve prendere in esame tutti gli aspetti di contesto e, in modo particolare, la dimensione della connettività».
Nel corso della due giorni si sono alternati ospiti di spessore, tra cui, il presidente Uncem Marco Bussone, la direttrice di “Riabitare l’Italia” Sabrina Lucatelli, Giuseppe Mele, direttore coesione territoriale e infrastrutture Confindustria, Mario Mirabile, vice presidente “South Working”, il consigliere delegato della “Randstad Group Italia” Alessandro Ramazza, la segretaria Confederale della Cgil Tania Sacchetti, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il vice segretario del Pd Giuseppe Provenzano, il responsabile nazionale Pd enti locali Francesco Boccia, il presidente “Leganet” Alessandro Broccatelli, la direttrice del Centro Ar.I.A dell’Università degli studi del Molise Luisa Corazza, il presidente “Obiettivo Remain” Massimo Di Filippo, il segretario Pd Molise Vittorino Facciolla, la segretaria dei giovani democratici, Caterina Cerroni, Federica Vinci vice sindaco di Isernia e co-Presidente Volt Italia.
«Occorre attuare una missione di prossimità per una politica vicina alle persone, facendo contare i luoghi che per troppo tempo non hanno contato. Dobbiamo liberare il potenziale di tutti i territori garantendo servizi, infrastrutture sociali e tecnologiche, una vivibilità che passa dal lavoro e dall’occupazione. Le aree interne non sono un piccolo mondo antico, ma luoghi dove sperimentare un’idea di sviluppo innovativa e moderna» – ha detto il vice segretario del Pd Giuseppe Provenzano nell’intervento conclusivo.
«Agli ospiti, ai tanti che hanno seguito da remoto un dibattito intenso e proficuo va il mio più sentito grazie. In questa due giorni davvero intensa, raccogliamo l’assenso alla proposta di legge e l’ok a un più ampio progetto di innovazione e sperimentazione che riguarda la digitalizzazione delle aree interne come strumento di sviluppo dei territori, che arriva sia dai parlamentari del Partito democratico sia dalla sottosegretaria al Mise. Quanto emerso dal dibattito e la relativa proposta di legge sarà disponibile sul sito delle agorà democratiche dove ognuno potrà votare e continuare a offrire il proprio contributo secondo le procedure partecipative del Pd, per far in modo che sia lo strumento legislativo, sia il progetto molto più ampio ad esso collegato, per il bene dei nostri territori, possa diventare presto realtà» – ha concluso la Fanelli.


























