È rimasto abbottonatissimo su dettagli niente affatto marginali: come pensa di ammortizzare il mancato pagamento dell’extra budget per i pazienti di fuori regione visto che punta a fare del Gemelli un riferimento per la sanità del centrosud Italia, per esempio, o se la Regione continuerà ad avere un suo rappresentante nel Cda. L’obiettivo dell’investimento, che ha portato il suo fondo ad acquistare il 90% delle quote di Gemelli Molise Spa, Stefano Petracca però lo ha indicato: non abbiamo sborsato oltre 30 milioni per buttarli o per speculare, visto che qui c’è poco da speculare. E ha ribadito le rassicurazioni sui livelli occupazionali.
Figlio di pugliesi emigrati in Svizzera dove ha conosciuto la moglie, molisana di Sesto Campano, Petracca ha incontrato ieri mattina i dipendenti del centro e poi gli organi di informazione. «Puntiamo sul Molise e investiamo nel Gemelli Molise con l’intento di promuovere ancora di più quella che è già un’eccellenza. Dovrà diventare un faro per la sanità nel centrosud. Inizieremo a sviluppare i nostri progetti proprio da qui, il nucleo della nostra strategia in Italia sarà a Campobasso», ha detto aprendo la conferenza stampa. «Il Gemelli Molise – ha aggiunto – ha un potenziale enorme e noi non entriamo con idee preconcette. La strategia verterà sull’eccellenza dello staff e del personale e il piano industriale verrà creato e condiviso con tutti gli attori del territorio. Offriremo – ha proseguito – un servizio medico di eccellenza e questo ospedale dovrà essere sempre più motivo di orgoglio per il territorio e potenziale fonte di benessere e ricchezza per la regione Molise». Fondamentali, i dipendenti. Con loro, ha assicurato Petracca, c’è stato un incontro «emozionante», c’è molta «voglia di continuare a fare bene».
Nel nuovo Consiglio di amministrazione, presieduto da Stefano Petracca, siedono anche Patrick Rutishauser, avvocato e capo delle operazioni di Responsible Capital, Maurizio Panunzio, medico e partner di Responsible Capital, Thomas Szucs, direttore dell’European Center of Pharmaceutical Medicine dell’Università di Basilea, Gaetano Paludetti, direttore di Otorinolaringoiatria del Policlinico Gemelli, Celeste Condorelli, che continuerà ad essere amministratrice delegata, Rocco Bellantone, preside della facoltà di Medicina della Cattolica, e l’avvocato Nicola Lucarelli, che era stato designato dalla Regione. Se anche nel nuovo statuto sia previsto un ‘seggio’ per Palazzo Vitale Petracca non lo ha detto. «Come avete letto (nella nota stampa, ndr) – ha risposto a una precisa domanda sul tema – il membro della Regione è ancora nel Cda. Ci siamo appena insediati. Io ho avuto il piacere di conoscere il governatore Toma qualche mese fa ma eravamo in fase di closing. Datemi un paio di giorni per insediarmi e darvi delucidazioni. Parleremo prima con gli interlocutori principali. Quello che è ovvio è che una collaborazione ottimale, costruttiva, con l’ente accreditante e con il governo è essenziale. Lo è sempre stata e questo non cambierà, lo sarà ancora di più in futuro».
Tra i soci di Petracca in Responsible, il fondatore di Mornigstar Joe Mansueto e l’amministratore del centro per l’intelligenza artificiale dell’Arabia Saudita Majid Altuwaijr. Li ha convinti a investire nel Paese che spende meno di tutti in Europa per la sanità, l’Italia, e non a Milano. Perché, ha spiegato Petracca, la convinzione è che questo sia un momento di opportunità, non si potrà ulteriormente tagliare nel Servizio sanitario nazionale. Il Gemelli, poi, ha potenzialità enormi per Petracca. Tra queste, il fatto che sia sfruttato solo per metà. «C’è mezzo ospedale vuoto e non veniamo a chiedere ai politici altri 120 posti letto, vediamo il potenziale della struttura e metteremo il nostro impegno per portarla a regime». Sull’eventuale integrazione fra Cardarelli e Cattolica, che nel 2018 sembrava cosa fatta ma poi è sfumata, «non abbiamo nessun preconcetto, non escludiamo nulla ma non accogliamo niente. Vogliamo capire».
L’amministratrice Condorelli, al vertice del centro da luglio 2019, si è detta «orgogliosa di poter far parte di questa squadra» e che ci siano «partner di grande rilievo per esprimere le potenzialità e le professionalità della struttura». Non ha nascosto le difficoltà legate alle tematiche di budget oggetto di un confronto serrato col Ministero. Sui tetti di spesa, che per il tavolo tecnico sono invalicabili per le Regioni commissariate, Petracca però non è entrato nel merito. «Non è la sede», ha spiegato. Ha rilevato un «certo paradosso, come se ci fosse la sanità privata contro la sanità pubblica. Il Molise ha la fortuna di avere una struttura come il Gemelli che in tante altre parti del mondo, dappertutto sarebbe fonte di ricchezza, qui non lo è ancora. Questo ospedale funziona soltanto se chi viene a curarsi qui riceve un servizio ottimo, la gente viene a curarsi qui solo se c’è l’eccellenza. Si tratta di imbastire un discorso nuovo». Contando, ha precisato, sulla partnership con il Policlinico Gemelli (che mantiene il 10% e il coordinamento della ricerca) e con l’obiettivo di portare a Campobasso altri «medici di qualità e rinomati».
Gli investimenti nella sanità molisana di Responsible sono iniziati nel 2021 con l’ingresso nel gruppo San Stefar di Ercole Core, presente all’incontro nell’aula Crucitti. Il tramite è stato Panunzio, in passato direttore medico dei centri di riabilitazione. Altre acquisizioni sono in corso in Abruzzo e Puglia. Il fulcro della rete sarà Gemelli Molise. «Non investiamo per attuare tagli, esuberi, razionalizzazione di personale. Se investiamo – ha concluso Petracca ribadendo garanzie sui livelli occupazionali – è perché ci crediamo».
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