Sebbene si sia chiuso con un disavanzo inferiore di 40 milioni a quello dell’esercizio precedente, il risultato di amministrazione della Regione Molise relativo al 2020 «è risultato sostanzialmente non veritiero e, peraltro, superiore rispetto a quello di altre Regioni italiane in rapporto alla popolazione residente».
Così la presidente della Sezione regionale di controllo Lucilla Valente nella sua relazione in occasione della cerimonia di inaugurazione della Corte dei Conti del Molise, svoltasi ieri mattina in videoconferenza. La presidente ha ricordato anche come in sede di parifica sia stato emesso un giudizio non positivo, «stigmatizzando un’importante sottostima di valori fondamentali per la definizione del risultato di amministrazione».
Sul fronte delle spese dei gruppi consiliari di Palazzo D’Aimmo si sono registrate quattro dichiarazioni di irregolarità con obbligo di restituzione degli esborsi contestati.
Resta, comunque, la sanità il punto più debole dell’economia regionale: «La complessa situazione della sanità molisana, con il costante, irrisolto e crescente indebitamento della stessa che non mostra segni di miglioramento – ha evidenziato la Valente – è stata anche oggetto di trattazione specifica con riferimento al controllo sulla gestione dell’Asrem per l’esercizio 2019, anche per questa con segnalazione di numerose criticità».
Tornando ai conti della Regione, la gestione di competenza per l’anno 2020 ha chiuso con un saldo negativo superiore ai 45 milioni di euro. E un risultato effettivo in disavanzo pari a 493 milioni di euro.
Sugli obiettivi futuri la presidente di Sezione ha infine annunciato novità: «La funzione di controllo accompagnerà il processo di ripresa con l’attivazione anche di nuove forme di controllo, più rapide, miranti non solo ad evidenziare le eventuali irregolarità gestionali e contabili maturate, ma anche inerzie o ritardi che dovessero frapporsi all’attuazione degli interventi di sostegno e di rilancio dell’economia in atto».
Il procuratore regionale Salvatore Nicolella ha evidenziato che alla Corte del Molise permane una «pesante situazione di giacenza dei fascicoli».
Al 28 febbraio scorso i fascicoli istruttori pendenti erano 2.684 (in aumento rispetto ai 2.598 dello scorso 31 dicembre). Questo soprattutto per effetto della cronica carenza di personale. Nella sua relazione il procuratore ha citato molte vicende affrontate dalla Corte e che riguardano decine di enti locali. Tra queste, particolarmente rilevante quella che ha coinvolto inizialmente 11 persone in una ipotesi di danno erariale per mancata attivazione del Progetto sperimentale per il monitoraggio della spesa farmaceutica (c’era un accordo tra Mef e Regione). Veniva contestata una condotta «gravemente colposa per non aver previsto e garantito la partecipazione all’accordo di Federfarma e quindi di tutta la categoria dei farmacisti il cui pieno coinvolgimento avrebbe permesso la realizzazione del Progetto». L’importo inizialmente contestato era di 9 milioni. Nelle settimane scorse è arrivato un atto di citazione per 335mila euro con il coinvolgimento di due persone (archiviate le altre nove posizioni). È stata segnalata, infine, anche la vicenda relativa all’affidamento, negli anni passati, di 25 incarichi esterni deciso dall’allora direzione strategica dell’Asrem attraverso contratti di collaborazione. Per la Corte dei Conti un provvedimento illecito «in violazione delle disposizioni vigenti». Durante lo scorso anno è arrivata una condanna per 80mila euro.
foto: Isnews


























