In Molise, nel 2021, si è registrato il saldo naturale peggiore d’Italia. Rispetto all’anno precedente -9,5 per mille. Si nasce sempre meno e, purtroppo, invece la mortalità non segue lo stesso trend. Senza dimenticare che si nasce sempre meno perché tante giovani coppie emigrano altrove per lavoro e lì si costruiscono una famiglia.
Quella del Molise è la contrazione massima, anche se il deficit dato dal rapporto fra nascite e decessi è riscontrabile in tutte le regioni, tranne la Provincia autonoma di Bolzano (+123 unità). Il tasso di crescita naturale è pari a -5,2 per mille a livello nazionale. Oltre al dato del Molise, segnalato in negativo quello della Calabria, -5,4 per mille. Mentre in Lombardia (-4 per mille rispetto a -6,6) e Provincia di Trento (-2,4 rispetto a -4,6) si sono visti i recuperi maggiori.
In generale, attesta l’Istat nel Report Dinamica demografica per il 2021, al 31 dicembre la popolazione residente è inferiore di circa 253mila unità rispetto all’inizio dell’anno; nei due anni di pandemia il calo di popolazione è stato di quasi 616mila unità soprattutto per effetto del saldo naturale. Le nascite sono ancora in calo nei primi 10 mesi dell’anno ma si osservano segnali di ripresa negli ultimi due mesi. Complessivamente, i nati sono stati appena 399.431, in diminuzione dell’1,3% rispetto al 2020 e quasi del 31% a confronto col 2008, anno di massimo relativo più recente delle nascite. Il calo già osservato nel corso del 2020 (-3,6% rispetto al 2019) tuttavia è dovuto solo in parte limitata alla pandemia. I primi effetti sulle nascite riferibili ai concepimenti di marzo e aprile 2020 (primo lockdown) possono, infatti, essere osservati a partire dagli ultimi due mesi dell’anno, soprattutto a dicembre 2020 (-10,7%). Il calo poi prosegue nei primi due mesi del 2021: a gennaio si registra la massima contrazione a livello nazionale (-13,4%), con un picco nel Sud (-15,0%), a febbraio -4,8%. Il crollo delle nascite tra dicembre 2020 e febbraio 2021, da riferirsi ai mancati concepimenti durante la prima ondata pandemica, è sintomo della posticipazione dei piani di genitorialità che si è protratta in modo più marcato nei primi sette mesi, per poi rallentare verso la fine dell’anno.
Il triste primato del Molise nel saldo naturale trova una correlazione nell’altro dato segnalato dal report dell’Istituto di statistica per il nostro territorio: uno dei tassi più elevati di eccesso di mortalità. L’impatto del numero di morti da Covid19 sulla dinamica demografica, spiega l’Istat, è rilevante anche nel 2021, sia in termini quantitativi sia geografici: sono circa 59mila, pari all’8,3% dei decessi totali per il complesso delle cause, in calo rispetto all’anno precedente quando se ne erano contati oltre 77mila, il 10,3% del totale. Anche il totale dei decessi (709.035) risulta in diminuzione rispetto all’anno precedente (oltre 30mila decessi in meno) ma è significativamente superiore alla media 2015-2019 (+9,8%). A differenza di quanto accaduto nel 2020, l’eccesso di mortalità rispetto alla media 2015-2019 non è concentrato al Nord ma su tutto il territorio. Ed è nel Mezzogiorno che si osserva l’eccesso di mortalità maggiore dell’anno 2021 rispetto al periodo 2015-19 (+12,9% di decessi), con regioni come Puglia (+18,5%) e Molise (+14,6%) ben sopra la media nazionale (+9,8%). Al Nord solo la Provincia autonoma di Bolzano e il Friuli-Venezia Giulia presentano un eccesso superiore al 13%.



























