Quota provvisoria, al 31 dicembre 2021, 290.769 abitanti. Diecimila sotto la soglia psicologica dei 300mila che lo facevano descrivere come un quartiere di Roma, e 40mila rispetto al massimo storico – raggiunto dal 1982 in poi – del 1 gennaio 1992, anno per molti versi “glorioso”. Ancora una volta impietosi gli ultimi dati pubblicati dall’Istat nel bilancio demografico provvisorio. Numeri che, come è accaduto drammaticamente per il 2020, quando fra qualche mese saranno corretti e resi definitivi, possono riservare sorprese ancora più amare.
Ora che è disponibile anche il mese di dicembre dell’anno scorso ci si può comunque fare un’idea di quel che la XX Regione ha continuato a perdere. Il 1 gennaio la popolazione era di 294.294 abitanti, il 31 dicembre di 290.769: 3.525 persone in meno. Un anno come gli altri: il saldo naturale, la differenza cioè fra i nuovi nati e i decessi, sempre negativo. Mentre quello migratorio solo ad agosto ha visto un +115.
Il Molise, va precisato, dal 1992 non ha perso solo mille residenti all’anno. L’emorragia, cominciata come piccola ferita già proprio nel 1992 (-714 residenti al 31 dicembre) ha avuto un andamento costante questo sì. Solo a inizio 2003 e 2008 il saldo fra nati e morti e fra iscritti e cancellati dall’anagrafe era positivo (+191 e +320). Per il resto, sempre segno meno. Circa 1.500 molisani in meno dal 1 gennaio 2015, fino ai 3.274 in meno a inizio 2019 e al tonfo del 2020: – 6.222.
Dal 2018, la popolazione è diminuita di 15.800 unità. Da quel 1 gennaio 1992, quando i residenti erano 330.614, al 31 dicembre 2021 – per ora – il Molise invece ha perso 39.845 abitanti. Per semplificare, come fossero sparite Termoli e Montenero di Bisaccia.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*