Sessanta Comuni, quasi la metà dei 136 complessivi del Molise, si erano rivolti al Tar per bloccare l’aumento retroattivo delle tariffe deciso a fine 2021 da Molise Acque. Il collegio di via San Giovanni ha respinto la richiesta cautelare: non c’è il periculum in mora, per i giudici amministrativi, e la complessità delle questioni poste non può essere oggetto di trattazione sommaria, si tratta di temi da approfondire nel merito: cioè l’8 febbraio 2023. Quando, è intuibile, gli aumenti deliberati dall’azienda speciale che gestisce le risorse idriche, aggiornamenti – va detto – decisi qualche anno fa, avranno già avuto corso.
In particolare, contro il provvedimento con cui Molise Acque ha proceduto ad aggiornare le tariffe del sistema idrico relativamente al periodo 2016-2019, hanno proposto ricorso i Comuni di Campobasso, Bojano (con gli avvocati Giuseppe Ruta e Margherita Zezza), Ferrazzano, Mirabello Sannitico, Campomarino, Baranello, Cantalupo nel Sannio, Santa Maria del Molise, Roccamandolfi, Pesche, San Massimo, Guardiaregia, San Biase, Sessano del Molise, Campolieto, Torella del Sannio, Filignano, Carpinone, Guglionesi, Ripalimosani, Oratino, San Martino in Pensilis, Montagano, San Giovanni in Galdo (difesi da Ruta, Zezza e Massimo Romano). E, ancora, Trivento, Roccavivara, Civitacampomarano, Salcito, Pietracupa, Forlì del Sannio, Casalciprano, Fossalto, Palata, Limosano, Macchiagodena, Ururi, Vinchiaturo, Colletorto, Cercepiccola, Montorio nei Frentani, San Giuliano del Sannio, Campochiaro, Santa Croce di Magliano, Montelongo, Casacalenda, Ripabottoni, San Giuliano di Puglia, Mafalda, Bonefro, Molise, Montenero di Bisaccia, Rotello, Castelmauro, Castellino del Biferno, Acquaviva Collecroce, Riccia (patrocinati da Salvatore Di Pardo), Castropignano, Guardialfiera, Larino e Montefalcone del Sannio (assistiti da Andrea Latessa).
Le quattro ordinanze sono state depositate ieri e ripercorrono lo stesso schema. Quanto al pericolo per le casse di Comuni – elemento che è stato evidenziato anche dal vicepresidente del Consiglio regionale Cefaratti in un’interrogazione sul tema – il Tar argomenta che il pregiudizio non è attuale perché «la delibera impugnata ha previsto che i “conguagli correlati al presente schema tariffario (2016-2019) saranno oggetto di successivi calcoli e determinazioni dei competenti uffici della struttura aziendale dell’ARS Molise Acque”, operazioni allo stato ancora non intervenute».
Qualche settimana fa, il presidente della Regione Donato Toma ha convocato una riunione con il comitato direttivo dell’Egam, ente di governo d’ambito che agli adeguamenti aveva dato l’ok già qualche anno fa, e il dg di Molise Acque. Durante il confronto era emersa la necessità di trovare una soluzione, una composizione della controversia insorta, non prima però di aver capito come sarebbe finita la fase cautelare al Tar, visto che le amministrazioni si erano già rivolte alla giustizia.
r.i.

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