La Federcofit si schiera contro le modifiche, introdotte con il collegato al bilancio regionale 2022, alle norme che regolano il settore funebre.
La Federazione si fa interprete in una nota delle segnalazioni degli associati molisani e chiede al presidente della Regione Toma, ai consiglieri di via IV Novembre e alla ministra per gli Affari regionali Gelmini di ripristinare lo status quo.
In particolare, spiega Federcofit, è stata modificata la nozione di feretro «che in tutte le leggi regionali italiane indica la cassa sigillata con all’interno il defunto, mentre nelle nuove norme approvate e pubblicate dal Consiglio regionale del Molise viene fatta decadere la necessità che la bara sia chiusa. Ciò porta a consentire l’esposizione del defunto a bara aperta nelle sale del commiato, finora definite luoghi in cui per brevi periodi tenere in custodia ed esporre i feretri per i riti di commemorazione. Le nuove norme invece consentono alle sale del commiato una serie di operazioni tipiche degli obitori e delle case funerarie, come l’osservazione della salma e l’esposizione a bara aperta. Si genera a questo punto la confusione tra casa funeraria e sala del commiato, che non è un mero fatto tecnico. La casa funeraria è un luogo curato nei minimi dettagli, che ha richiesto investimenti cospicui, anche milionari, e che si può considerare il fiore all’occhiello di un’impresa che offre standard di qualità e di sicurezza elevatissimi. La nuova sala del commiato invece sarebbe poco più di una stanza che, per quanto adattata per rispettare alcuni requisiti igienico-sanitari, rimarrebbe un luogo di seconda o terza fascia in grado di operare una concorrenza di cui sarà difficile osservare la correttezza».
Quindi la Federazione tira le conclusioni: «Chi lavora nel settore funebre sa bene quanto spesso le irregolarità, le imprudenze e le improvvisazioni sfuggano ai controlli e Federcofit stessa viene spesso chiamata in gioco proprio per segnalarle alle istituzioni su tutto il territorio nazionale. Il dato più spiacevole è che tutto avviene alle spalle delle famiglie gravate da un lutto, che nulla sanno di ciò che succede dietro le quinte del servizio funebre. Per questa ragione abbiamo scritto una vibrante nota al presidente della Regione Molise Donato Toma, alla sua giunta, a tutti i consiglieri regionali, nonché al ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, affinché vengano ripristinate le corrette e trasparenti norme precedenti. Per il bene degli imprenditori e dei cittadini».

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