Il caso 118 approda in Consiglio regionale. Lunedì il portavoce dei 5 Stelle Angelo Primiani porterà in Aula un’interrogazione in cui chiederà conto al presidente Toma, che è anche commissario della sanità, quali sono i criteri che l’Asrem sta seguendo per demedicalizzare le postazioni. Le dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa dai vertici dell’azienda in questi giorni, ragiona il vicepresidente di Palazzo D’Aimmo, non lasciano tranquilli. La carenza di medici, i prossimi pensionamenti, le ferie: quella di via Montegrappa a Campobasso potrebbe non essere la sola postazione depotenziata del 2022. E sono già quattro le sedi che lavorano in assetto “India”, vale a dire con autista, soccorritore e infermiere. Non solo. Primiani vuole vederci chiaro anche sui rilievi mossi dal tavolo tecnico sul cosiddetto ‘allarme target’: nel 2021 il tempo fra la chiamata al numero di emergenza e l’arrivo dei mezzi di soccorso è stato mediamente di 30 minuti, quasi il doppio di quello ottimale (16 minuti). «I molisani hanno diritto a sapere cosa sta accadendo, chiederò al governatore-commissario chiarimenti sull’intera gestione del 118, un servizio, vale la pena ricordarlo, salvavita», anticipa Primiani a Primo Piano.
Hanno fatto molto rumore i numeri pubblicati ieri su queste colonne. La postazione di Campobasso rimasta senza medico, che serve non solo la città ma anche i comuni dell’hinterland, è quella che l’anno scorso ha realizzato il volume maggiore di interventi in Molise: 3.604. Il dato è contenuto in un report dettagliato della direzione Salute della Regione che analizza risultati e criticità del servizio di trasporto sanitario. Tra le reazioni, è durissima quella del primo cittadino del capoluogo Roberto Gravina, che il 4 luglio ha scritto al collega di Agnone Daniele Saia chiedendogli la convocazione immediata della Conferenza dei sindaci. Ieri è tornato all’attacco, sollecitando quest’ultimo organismo a una maggiore operatività ed efficacia, in aderenza a quelli che sono i suoi compiti. «Alla luce delle ulteriori dettagliate considerazioni che, anche attraverso il meritorio lavoro degli organi di stampa, sono venute chiaramente alla luce e che riguardano i numeri degli interventi che la postazione del 118 di via Montegrappa a Campobasso, demedicalizzata dal 1 luglio dall’Asrem, ha fatto registrare nel corso degli anni passati, diventa ancora maggiore la preoccupazione per ciò che potrà produrre una decisione come questa presa dall’azienda sanitaria regionale nell’immediato, ma anche nel medio e lungo periodo», ha evidenziato Gravina.
«Il silenzio degli atti e delle azioni, perpetrato da Asrem e struttura commissariale, non è più colmabile solo da parole e rassicurazioni abbondantemente scadute. Ho chiesto al presidente della Conferenza dei sindaci Daniele Saia con una nota inviatagli ufficialmente a inizio settimana, di farsi portatore delle preoccupazioni che tutti gli amministratori locali, insieme ai loro cittadini, stanno avvertendo, per richiedere soluzioni non più imposte e calate dall’alto, ma progettate in base alle legittime esigenze dei territori e di chi li abita. Non è possibile che si sia giunti a demedicalizzare postazioni del 118 come quella di Campobasso, ben sapendo il livello di interventi che questa stessa postazione è stata chiamata, nel recente passato, ad assolvere per garantire la salute dei cittadini, non solo di Campobasso ma anche delle zone dell’hinterland del capoluogo. Chi lo ha fatto, avendo conoscenza dei dati, non può restare in silenzio – punta il dito il sindaco 5s – sperando che passi la tempesta, perché i rischi sono altissimi e vanno affrontati con coscienza e consapevolezza. Innanzitutto – ha concluso – attendiamo chiarezza da Asrem e riteniamo, come amministrazione comunale, che il presidente della Conferenza dei sindaci debba richiederla ad Asrem e struttura commissariale per tutto il territorio regionale».
r.i.

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