Subito i licenziamenti e di conseguenza la diminuzione della produzione giornaliera. Entro la fine dell’anno più del 50% dei forni molisani chiuderà.
La guerra del pane, dunque, è dietro l’angolo.
È il raccapricciante spaccato che emerge dalla riunione che si è tenuta giovedì tra i vertici della Regione Molise e una delegazione di panificatori molisani, categoria messa a dura prova dal caro energia e dall’aumento delle materie prime.
I costi di produzione sono lievitati anche del 300%.
«Se la Regione non interviene con urgenza a sostegno delle nostre attività – è stato ribadito a Toma e Micone – entro l’anno chiuderanno più del 50% dei forni».
La delegazione di Assopanficatori ha confermato la necessità di iniziare con la riduzione di personale e con la diminuzione della produzione giornaliera, «per evitare un appesantimento del bilancio aziendale, consapevoli delle evidenti difficoltà. Continuare in queste condizioni – hanno sottolineato i fornai – è diventato impossibile. I costi sono insostenibili per le nostre imprese. Le misure fin qui varate, credito d’imposta e prestiti garantiti alle imprese, se da un lato colgono l’esigenza del qui e ora, non tengono conto che, comunque, si stanno caricando le imprese di nuovi debiti a cui non potranno far fronte nei prossimi mesi».
Secondo Assopanificatori, la Regione Molise deve garantire un sostegno concreto per sterilizzare gli effetti dei costi delle bollette agli importi medi del 2021. L’intervento pubblico si rende necessario anche per evitare problemi di carattere sociale, che la stessa organizzazione ha fatto presente ai prefetti di Campobasso e Isernia con una lettera inviata mercoledì scorso. I fornai molisani «auspicano che non accada una vera e propria “guerra del pane”».
I panificatori definiscono storica la congiuntura: mai prima d’ora era accaduto che aumentassero contemporaneamente e in maniera così evidente zucchero, olio e farina, ma anche il packaging, che sta accompagnando il rincaro di energia elettrica e gas e della tassazione degli enti locali.
Una sorta di tempesta perfetta.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*