La sanità resta la prima voce nel “bilancio” del Tar Molise, ma l’incidenza – comunque superiore alla media nazionale – dei ricorsi sul totale nel 2024 è diminuita.
Complessivamente, nell’anno da poco trascorso, il contenzioso è stato stimolante, vario e ricco di spunti. Un contenzioso che ha dato al Tribunale amministrativo regionale la possibilità di confrontarsi con problematiche poco frequenti ma di sicuro interesse. Questa la valutazione di sintesi offerta da Nicola Gaviano, presidente del collegio di via San Giovanni, all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Lo spaccato restituisce l’idea della vitalità della magistratura amministrativa, che accanto alle materie più ordinarie – sanità, appalti, concorsi pubblici e stranieri – ha avuto soddisfazione nel poter curare i ricorsi contro i Daspo, per esempio, contro il dimensionamento scolastico, l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale a Campobasso, il piano di rilevazione dei debiti commerciali della Regione, gli otto ricorsi elettorali presentati a valle delle amministrative dell’8 e 9 giugno scorsi.
Andando ai numeri, 379 i nuovi ricorsi del 2024, in aumento rispetto ai 341 dell’anno precedente. Di questi, 27 riguardano le norme sugli stranieri, 31 il pubblico impiego, 32 l’edilizia e l’urbanistica, 25 l’ambiente, 16 gli appalti. E 49, il dato più evidente e più elevato, la sanità.
«Questa materia – ha evidenziato Gaviano – si conferma come quella da cui viene il prevalente afflusso di contenzioso ordinario al Tar del Molise. Tuttavia qualcosa è cambiato, se si pensa che nel 2022 da essa erano scaturiti ben 87 ricorsi, poi scesi nel 2023 a 62 affari e ora, appunto, a 49». Il peso del contenzioso sanitario – prevalentemente istanze di annullamento da parte di cliniche private e strutture residenziali territoriali relative a provvedimenti che hanno origine nel piano di rientro dal debito – nel 2024 si fermato intorno al 13%. Al suo apice era arrivato al 25%.
L’incidenza è comunque tale (il quadruplo di quella media nazionale) che il Molise resta «saldamente al secondo posto in Italia quanto a cause di sanità pubblica. La gestione dell’Amministrazione di settore – ha rilevato ancora il presidente del Tar – sta però tentando di privilegiare, come è desumibile dalla flessione recentemente registratasi, delle metodiche meno conflittuali rispetto al passato: e questo, se di per sé è un bene dal punto di vista dell’Amministrazione della giustizia, lo è però probabilmente anche – e ciò conta di più – per la difesa della salute, non foss’altro che per il fatto che quella della sanità è una partita particolarmente complessa, la quale non può fare a meno della precondizione di base costituita da uno spirito sereno di collaborazione tra i suoi attori».
287 le sentenze ordinarie e 62 quelle semplificate pronunciate nel corso del 2024 che hanno definito complessivamente 417 ricorsi.

r.i

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