I “secondi” 40 anni dell’Università del Molise avranno un marcatore deciso, e chissà che non diventi decisivo: il radicamento sociale ed economico nella terra, nella comunità, che la ospita.
Perché non sia solo accademia e formazione ma anche chiave per la crescita e costruttore di futuro, per una regione che i numeri sembrano condannare, l’ateneo ha bisogno di connettersi profondamente con il territorio per poterne poi interpretare necessità, ambizioni e vocazioni trasformandole – insieme alle istituzioni locali – in opportunità. È un’esigenza che i vertici di via de Sanctis cominceranno a soddisfare nell’Open day del 20 marzo.
Protagonisti saranno i ragazzi alle prese con la scelta di un percorso di studio dopo l’istruzione superiore e le loro famiglie, interlocutori privilegiati di un ateneo che si “mostra”. Ma anche i sindaci, i presidenti delle Province e gli amministratori regionali, tutti partner e stakeholder di un’Università che punta a diventare perno di una solida rete di sviluppo.
Anche quest’anno, dunque, Unimol ha aderito alla “Giornata nazionale delle università”, istituita dalla Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, con il patrocinio del ministero dell’Università e della Ricerca. L’appuntamento, a cui è stato dato il titolo “Università Svelata”, si svolgerà appunto il prossimo 20 marzo, dalle 9 alle 13, in tutte le sedi accademiche.
L’iniziativa vedrà anche la partecipazione dell’Ufficio scolastico regionale in una sorta di Open day. Verranno organizzati percorsi di orientamento per gli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori di secondo grado che includeranno momenti di insieme con la comunità studentesca e docente, visite degli spazi universitari, illustrazione dei progetti di ricerca già attivi sul territorio e partecipazione a lezioni ed eventi.
Nell’ottica di una più approfondita, sinergica e reciproca conoscenza è previsto alle 11, nella sede centrale di Campobasso (l’Aula Magna di Ateneo) un incontro con tutti i sindaci dei Comuni molisani e le massime istituzioni regionali e provinciali, per fare il punto sull’impatto territoriale che ha avuto l’Università in questi anni e sulle prospettive future che insieme si possono creare e sostenere grazie – e questo è l’obiettivo strategico del rettorato – alla connessione tra istituzioni, cittadinanza e territorio.

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