È arrivato in centro a Campobasso addirittura con dieci minuti in anticipo. Il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, simbolo della lotta alla ‘ndrangheta, ha incontrato gli studenti del Convitto Mario Pagano subito dopo essersi soffermato brevemente con i cronisti. “Legalità e Costituzione”, il titolo dell’iniziativa e con i ragazzi ne ha parlato poi ad ampio raggio nell’incontro che si è svolto in aula magna.
«Parliamo ai ragazzi – ha spiegato l’ex procuratore di Catanzaro – perché è importante farli riflettere e farli ragionare. Parlare con loro non è mai tempo perso perché sempre riusciamo, statisticamente parlando, a mettere nelle loro teste il tarlo del dubbio e cioè che delinquere non conviene. Sono contento di essere qui. Non è la prima volta che vengo a Campobasso. Ho lavorato anche in questa zona e ci torno con piacere».
Nel veloce punto stampa hanno trovato spazio i temi di più stretta attualità. «Io non ce l’ho con il Tribunale di Larino – ha precisato rispondendo a una domanda sull’argomento che nei giorni scorsi lo ha portato anche sugli organi di stampa molisani – Io dico solo che bisogna razionalizzare le risorse. Ho fatto l’esempio di Larino, Lanciano e Vasto che sono tre tribunali vicini e da tre tribunali se ne può fare uno». Quindi, ha aggiunto rispetto alle sue ripetute affermazioni sul futuro dei tre tribunali di Abruzzo e Molise, «Non ce l’ho con un singolo tribunale ma dico che dobbiamo razionalizzare le risorse, che non possiamo più permetterci il lusso di avere per ogni Procura un procuratore e un sostituto, un procuratore e due sostituti. Questo è il senso del mio intervento e non che bisogna chiudere Larino o Vasto o Lanciano. Però la geografia giudiziaria va rivista».
Il Molise non è più isola felice? Non ne esistono proprio più, l’osservazione di Gratteri. «Ormai non esistono in Italia aree immuni dalla presenza delle mafie. Dove ci sono tossicodipendenti c’è gente che vende droga e chi vende droga poi con quei soldi compra tutto ciò che è in vendita». Interpellato, infine, sulla recente indagine della Dda sui rifiuti che coinvolge anche il presidente della Regione Francesco Roberti, non ha commentato: «Ovviamente di questo non posso parlare – si è limitato a dire – Nel momento in cui c’è un indagine non se ne può parlare».

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