Fu breve, ma intenso. A margine della sua visita a Castelpetroso, seconda tappa dell’indimenticabile viaggio in Molise, Papa Francesco accolse in un incontro privato la famiglia Ricci, editrice di Primo Piano Molise. Un saluto personale, lontano dai riflettori, che però lasciò una traccia profonda.
Un incontro familiare e profondo, denso di emozione e significato, che ancora oggi – nel giorno della sua scomparsa – risuona con commozione nelle parole e nei ricordi di chi vi ha partecipato.
Marciano Ricci, la moglie Maria, le figlie Sabrina e Mirella, i generi Emilio e Andrea e gli adorati nipoti Marciano Jr e Cristel furono accolti all’ingresso del Santuario dal Santo Padre. Papa Francesco si intrattenne con loro per alcuni minuti, ringraziandoli per il dono della campana – fusa dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone – che completava il concerto campanario della Basilica. Un gesto generoso, accompagnato anche dal restauro delle campane esistenti, che fu molto apprezzato dal Pontefice.
La scena fu resa ancora più toccante da un fuori programma: il piccolo Marciano Jr, appena tre anni, prese la parola e, con la spontaneità tipica dei bambini, accolse il Papa con un deciso: «Benvenuto Papa Francesco!». Bergoglio, sorpreso e divertito, lo accarezzò e lo invitò a suonare una piccola campana in bronzo, replica di quella collocata sul campanile.
Un momento tenerissimo, che conquistò i presenti e che ben rappresenta lo stile di Papa Francesco: diretto, affettuoso, vicino ai piccoli e ai semplici. Don Massimo Muccillo, Vicario Episcopale del Santuario, che presentò la famiglia Ricci al Papa, ricorda con particolare emozione quell’incontro: «Dal rapporto con i bambini si misura la grandezza di un uomo. E Francesco ha saputo commuovere tutti noi».
Oggi, a distanza di undici anni, quel gesto e quelle parole risuonano come una benedizione eterna. Per la famiglia Ricci fu un dono inaspettato, un momento di grazia e riconoscenza. E per tutto il Molise, una pagina di storia che nessuno dimenticherà.

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