«Papa Francesco è stato il più grande divulgatore dei valori della nostra Costituzione. Sarebbe stato perciò felice di sapere che onoriamo come sempre il 25 aprile».
Loreto Tizzani, presidente di Anpi Molise, spiega così la scelta di festeggiare la Liberazione dal nazifascismo che quest’anno cade in un giorno di lutto nazionale per la morte del Pontefice.
«Bergoglio – aggiunge – ha messo l’uomo al centro di tutta la sua vita pastorale, anteponendo anzi l’uomo anche al dogma della Chiesa. Il 25 Aprile ricorda il momento in cui all’uomo venne ridata dignità ponendo fine alla dittatura del nazismo e del fascismo. Magari avessimo avuto fra i laici, i rappresentanti istituzionali, una figura con una voce così chiara e potente come quella del Papa!».
Rispetto per il cordoglio e il doloro della comunità cattolica, tira le somme quindi il presidente di Anpi Molise. E rispetto anche per la commemorazione di chi ha perso la vita per la libertà che va ricordato nelle tante iniziative previste dal programma per l’80° anniversario della Liberazione. Di questo si tratta, conclude, di tenere viva la memoria di chi si è sacrificato per la democrazia, la Liberazione non è mai stata un “carnevale” da rendere quest’anno sobrio (il riferimento è all’invito del ministro Musumeci a festeggiare con sobrietà a causa del lutto nazionale disposto per la scomparsa del Santo Padre)
Diversi gli appuntamenti organizzati da Anpi, Cgil e Forum delle associazioni antifasciste e della resistenza. Tra queste, in località Monte Marrone (sulla linea Gustav) alle 10.30 ci sarà un omaggio alla stele del partigiano Jaime Pintor, a seguire la deposizione di una corona al monumento nazionale che ricorda la ricostituzione dell’Esercito italiano. A Campobasso, alle 9 partirà il percorso storico resistenziale nelle vie cittadine che espongono targhe e pietre di inciampo a ricordare i partigiani, gli Internati militari italiani (Imi) e i Giusti tra le Nazioni.
Alle 10, la deposizione della corona di fiori al Monumento ai Caduti alla presenza del Sindaco e del Prefetto di Campobasso.
Non c’è «nulla di più sobrio che porre omaggio a un cippo funebre (a Monte Marrone, ndr), ricordare i caduti della Resistenza e i personaggi che hanno dato nome alle vie cittadine del capoluogo e raccontare, attraverso la presentazione di un libro, episodi molisani che hanno caratterizzato il triste periodo del fascismo», dichiara il segretario della Cgil Molise Paolo De Socio. E auspica «la stessa sobrietà da parte di chi stenta a dichiararsi antifascista, da chi tenta di svuotare i cardini della Costituzione Repubblicana, da chi non inorridisce davanti alle stragi di Gaza e di tutte le guerre e di fronte al massacro di migliaia di donne e bambini inermi. La stessa sobrietà devono fornirla i rappresentanti delle istituzioni a tutti i livelli anche nell’uso del linguaggio e nei concetti di libertà, fratellanza e solidarietà che passano sicuramente attraverso la garanzia di diritti fondamentali conquistati come quello del lavoro sicuro e dignitoso».

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