In meno di una settimana, la straordinaria catena di solidarietà innescata attorno alla storia della piccola Miriam ha dato i suoi frutti più belli. Ieri, giovedì 24 aprile, la raccolta fondi lanciata nei giorni immediatamente precedenti la Pasqua ha raggiunto e superato l’obiettivo prefissato: sono stati raccolti 95.145 euro, una cifra che permetterà alla bimba di affrontare le delicate infusioni di cellule staminali presso la Duke University, in North Carolina, con una nuova prospettiva di speranza.
Miriam ha appena 19 mesi e vive una battaglia quotidiana contro una severa encefalopatia ipossico-ischemica che le ha causato una diagnosi di tetraparesi, epilessia e sordità centrale. Non cammina, non mangia da sola ed è alimentata tramite peg, ma grazie all’amore instancabile della sua famiglia e alle tante terapie, sta facendo piccoli ma importanti progressi.
L’appello lanciato dai suoi genitori, Riccardo e Iolanda, ha toccato il cuore di migliaia di persone: amici, parenti, sconosciuti, associazioni, intere comunità hanno deciso di sostenere la loro battaglia. Fondamentale, ancora una volta, il ruolo svolto dagli organi di informazione locali, che con sensibilità e tempestività hanno contribuito a far conoscere la storia di Miriam in tutto il territorio molisano e oltre.
Il giorno di Pasquetta, lunedì 21 aprile, la famiglia ha pubblicato un aggiornamento per ringraziare pubblicamente i tantissimi che hanno sostenuto la raccolta con donazioni, condivisioni o semplici parole di vicinanza: «I risultati ottenuti finora hanno dimostrato che è ancora vivo il senso di comunità che speravamo di trovare. Sentirvi vicini in questo momento così particolare per la nostra famiglia è qualcosa che non dimenticheremo mai».
Con delicatezza, Riccardo e Iolanda hanno anche voluto chiarire che le terapie previste negli Stati Uniti non sono cure salvavita: «Miriam non è in pericolo di vita. Le terapie con cellule staminali che intraprenderemo negli Stati Uniti rappresentano un’opportunità preziosa per migliorare in modo significativo la sua qualità di vita. Il nostro obiettivo è darle la possibilità di affrontare il quotidiano con maggiore benessere, autonomia e serenità».
A fare la differenza, ancora una volta, è stata la generosità collettiva: un popolo silenzioso e determinato che ha risposto senza esitare, trasformando la commozione in azione concreta. Una gara di umanità che ha restituito speranza non solo alla famiglia di Miriam, ma a tutti coloro che, in questo gesto corale, hanno ritrovato il significato più profondo della parola “comunità”.
La piccola Miriam sorride, e con lei lo fanno anche i suoi genitori. Un sorriso che vale più di mille parole, perché racconta di un mondo che, quando vuole, sa davvero essere migliore.
ppm

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