Professionista e imprenditore con esperienza pluriennale nel settore edile, Michele Coralbo è il primo presidente di Anaepa Edilizia Molise, la categoria di settore costituita per la prima volta in regione da Confartigianato Imprese Molise.
Anaepa è una delle principali organizzazioni di categoria di Confartigianato Imprese e rappresenta le aziende dell’edilizia, dalle attività più complesse di costruzione e ristrutturazione, di manutenzione e riparazione, sino ai lavori di completamento, pittura, finitura (pavimentazione, decorazioni e simili). «I vertici associativi di Confartigianato Imprese Molise sono attualmente impegnati in una importante azione di sviluppo associativo – sottolinea Coralbo – sia a livello generale che nello specifico settore dell’Edilizia e sono molto orgoglioso di aver ricevuto questo incarico che ho accettato con grande senso di responsabilità, perché rappresentare la categoria significa tutelare e proteggere il più importante patrimonio che possediamo. Potenzialità e ricchezza che uniscono passato e presente e che si proiettano nel futuro per diventare ciò da cui ripartire, elemento da cui non si può più prescindere».
Fino all’anno scorso la vostra Associazione non aveva ancora costituito la specifica categoria pur avendo avuto sempre una grande attenzione verso l’Edilizia.
«Il settore edile è tradizionalmente tra i più importanti, nella regione Molise vede la presenza di 2.652 imprese edili di cui ancora poche risultano iscritte ad associazioni di categoria. Ho sempre creduto nella forza delle associazioni, delle reti, della cooperazione tra noi imprenditori ed in questo primo anno ci siamo molto impegnati in tal senso. Stiamo costruendo un’associazione, l’Anaepa Edilizia Molise, che risponda alle nuove e più attuali esigenze del settore. Indubbiamente l’edilizia ha un futuro green e young: ne è sicuro anche il presidente nazionale di Anaepa Confartigianato Edilizia Stefano Crestini che è venuto recentemente a trovarci in Molise in occasione del Convegno che abbiamo organizzato a Campobasso sul tema “Sapere saper fare nell’Edilizia”. Crestini ha approfondito le prospettive del settore anche in vista dei target fissati dalla direttiva europea sulle case green. Un traguardo che chiama in causa il ruolo delle aziende edili per contribuire alla riqualificazione e all’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare. Questo significa disporre di competenze altamente qualificate per gestire le nuove tecnologie e utilizzare nuovi materiali eco-sostenibili».
Come si può pensare che tali approcci possano essere implementati in una piccola regione come la nostra?
«Stiamo girando sul territorio per incontrare gli imprenditori, per ascoltare la loro voce, conoscere i loro fabbisogni, stiamo attivando specifici servizi innovativi a loro dedicati. Soprattutto stiamo registrando un nuovo approccio al mestiere di artigiano edile e una diversa apertura all’associazionismo e alla collaborazione tra imprenditori. Molti colleghi hanno compreso quanto siano importanti le filiere di settore, le reti e ogni tipo di cooperazione che li aiuti ad approcciare nuovi mercati e ad implementare nuove tecnologie».
Uno dei temi a cui la vostra Associazione appare più sensibile e che ritiene cruciale per il futuro dell’artigianato è la difficoltà nel reperire manodopera qualificata.
«Nel nostro settore esiste realmente la difficoltà di reperire la manodopera necessaria, bisogna rafforzare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro per formare nuove professionalità in linea con la domanda delle imprese e offrire opportunità di occupazione ai giovani. Proprio per questo motivo abbiamo inteso organizzare un convegno sul tema del sapere e del saper fare e lanciare il progetto del Mastro Formatore Artigiano. Tale figura, introdotta nel contratto nazionale di lavoro dell’edilizia artigianato rinnovato a maggio 2022 rappresenta una novità che valorizza il ruolo dell’imprenditore edile artigiano nella formazione professionalizzante e obbligatoria dei propri lavoratori, nella trasmissione di competenze. Con il mastro formatore artigiano vengono potenziate la competenza e la professionalità acquisita in cantiere negli anni, unita ad un sistema premiale per le imprese virtuose. Si tratta di un riconoscimento importante perché ‘certifica’ quanto avviene da sempre nelle piccole imprese e dimostra che non conta la dimensione dell’impresa ma la sua qualificazione, la sua capacità formativa. Non solo. Le imprese in cui opera il mastro formatore artigiano aumentano il loro valore sul mercato nei confronti dei committenti pubblici e privati».
Grazie a questo nuovo approccio la sua Associazione sta ricevendo importanti riconoscimenti anche da istituzioni ed enti oltre che dagli stessi imprenditori.
«In effetti devo dire che abbiamo ricevuto finora numerosi riconoscimenti e apprezzamenti. Abbiamo intavolato relazioni positive con tutti gli ordini professionali, dagli Ingegneri, agli Architetti, ai Geometri, ai Consulenti del Lavoro. Stiamo lavorando con le altre Associazioni di settore e con i sindacati per valorizzare la presenza degli artigiani nella bilateralità ed anche in questo caso abbiamo ricevuto ampie aperture alla collaborazione perlomeno in quelle realtà meno legate alla cura gelosa del proprio orticello».

ppm

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