Una rivoluzione silenziosa sta avvenendo sul territorio regionale. Molte prestigiose agenzie di comunicazione internazionali si sono interessate a Giorgio Pace, l’ultimo articolo recentemente pubblicato dal Financial Times è intitolato “Giorgio Pace the man from Molise”.
Giorgio Pace, presidente e fondatore della Giorgio Pace Foundation, è un personaggio carico di fascino letterario, di quelli che non si trovano facilmente. Dopo una carriera internazionale in giro per il mondo, in contatto con alta finanza, brand famosi e lavorando insieme a gallerie d’arte e importanti musei come il Metropolitan, Guggenheim e Dia Foundation, nel 2026 porterà a compimento in Molise, precisamente a Termoli, la sede che ospiterà la Giorgio Pace Foundation. Uno spazio culturale su modello d’impresa, il quale ha molte analogie sia per visione che per impatto ai famosi musei in giro per il mondo (e l’accostamento con la famosa Peggy Guggenheim forse non è così lontano). Il Museo sarà firmato dallo Studio di Kengo Kuma, famoso architetto internazionale, attualmente responsabile del Padiglione del Qatar all’Expo di Osaka. Un progetto quindi che farà molto parlare di sé nei mesi a venire. Nel frattempo la Fondazione Giorgio Pace ha collaborato e preso parte attivamente con la sua prima opera prodotta in un progetto promosso dal Dicastero Cultura della Santa Sede. L’installazione esposta presso le Corsie Sistine di Roma, ad un pubblico di 300 invitati selezionati accuratamente per l’inaugurazione è stata fortemente applaudita, nonché descritta come un’opera potente nell’ambito dell’intellighenzia di settore. The bell tolls upon the waves è il titolo dell’opera realizzata dal famoso artista Adrian Paci e prodotta dalla Giorgio Pace Foundation. La video installazione, oltre alle finalità espresse dall’artista, rappresenta un potente messaggio d’amore nei confronti della nostra regione. Il mare di Termoli ripreso senza artifizi e raccontato attraverso le differenti linee cromatiche della giornata, il suono della Campana di Agnone, che presso le Corsie Sistine del complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia è stato capace di creare una potente sinestesia, possono essere raccontati come un interessante gioco di comunicazione, in cui il bello delle nostre cose è descritto in una sintesi chiara ed affascinante (Luca Basilico – Responsabile Relazioni Esterne e Sviluppo GPF).
Sostiene il presidente della Fondazione Giorgio Pace: «Tutte le azioni sul territorio nascono dallo scopo di voler raccontare al mondo intero ciò che di bello abbiamo. Lo spirito della Giorgio Pace Foundation intende creare un ponte di relazioni tra il Molise ed il resto del Mondo. Voglio ringraziare la Famiglia Marinelli di Agnone ed i Marinucci di Termoli per tutta la disponibilità data nell’ambito del progetto di residenza con l’artista Adrian Paci».
A trarre i primi benefici dall’evento romano è Termoli, in base all’elevato numero di citazioni della località da parte delle riviste che hanno raccontato in esclusiva l’evento (LB). Se camminate per le vie di Roma, potreste recarvi fino al 21 settembre presso il Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia e presso Via di Conciliazione 5 per vedere le opere esposte dal Dicastero per la Cultura e dell’Istruzione della Santa Sede in occasione del Giubileo. La duplice esposizione curata da Cristiana Perrella per ADRIAN PACI. NO MAN IS AN ISLAND è dedicata al tema della migrazione, del viaggio e dell’accoglienza. The bell tolls upon the waves (2024), la video installazione che l’artista allestisce nelle storiche Corsie Sistine del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia è esposta per la prima volta in Italia. L’opera è ispirata a un episodio realmente accaduto: nel 1566 a Termoli, durante un attacco turco, i saccheggiatori tentarono di trafugare la Campana di Santa Caterina, usata per avvisare i marinai in caso di pericolo: un tentativo vano perché nel trasporto la campana finì in mare affondando l’imbarcazione su cui viaggiava. Rievocando questa storia, Paci ha progettato una campana per una piattaforma galleggiante sul mare di fronte a Termoli, come se quella storica fosse riemersa dai fondali; l’artista ha documentato tutta l’operazione con un video di grande intensità, in cui i rintocchi della campana sono generati dal movimento delle onde, a volte dolce, a volte violento. The bell tolls upon the waves è un’opera dal forte valore simbolico, che rimanda a una perdita ma anche a una presenza evocativa, la cui risonanza viene amplificata dal contesto carico di storia in cui viene installata. Per info: eventi@dce.va.

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