Il Molise resta, ad oggi, l’unica regione d’Italia a non essere attraversata da un’autostrada. A parte il tratto costiero lambito dalla A14, per attraversarla da est a ovest – da Termoli a Venafro – non ci sono alternative: o si percorre la statale 650 “Fondo Valle Trigno”, la cosiddetta Trignina, o la statale 647, nota come Bifernina. Due arterie obsolete, a corsia unica, in condizioni spesso critiche e continuamente soggette a cantieri, interruzioni e pericolosi rallentamenti. E, purtroppo, a incidenti, anche mortali.
Una situazione che incide ogni giorno sulla vita di cittadini, lavoratori, pendolari, trasportatori e turisti. Ma che pesa ancora di più sulle imprese locali, ostacolate da collegamenti inadeguati a reggere le esigenze logistiche di un’economia moderna.
Per questo motivo la Camera di Commercio del Molise ha sottoscritto un importante protocollo d’intesa con le omologhe di Caserta, Chieti-Pescara, Gran Sasso d’Italia (L’Aquila e Teramo) e Frosinone-Latina, volto a promuovere la riqualificazione della Trignina come corridoio infrastrutturale strategico tra l’Adriatico e il Tirreno. L’accordo, firmato nella sede nazionale di Unioncamere a Roma con il supporto tecnico-scientifico di Uniontrasporti, punta a rafforzare la pressione istituzionale su Governo e Regioni affinché si intervenga in maniera concreta e definitiva su quella che rappresenta oggi l’unica direttrice orizzontale del Molise.
Obiettivo: collegare in modo rapido ed efficiente l’autostrada A14 (all’altezza di Montenero di Bisaccia e Vasto Sud) con l’A1 (snodo di Caianello), restituendo centralità a un territorio storicamente marginalizzato. Un territorio che, oltre a essere già penalizzato da infrastrutture arretrate, sta affrontando una sfida esistenziale: lo spopolamento. «Senza nuove infrastrutture e senza nuovi residenti – ha dichiarato Paolo Spina, presidente della Camera di Commercio del Molise – non ci saranno più imprenditori, lavoratori, né comunità».
La Trignina, infatti, è un’arteria nevralgica per l’intero tessuto produttivo, turistico e sociale. Ma è anche una delle strade più pericolose d’Italia, teatro negli anni di troppi incidenti, molti dei quali fatali. Tra le vittime, anche la giovane attrice molisana Paola Cerimele, deceduta tragicamente in un frontale proprio sulla statale 650.
Il protocollo prevede non solo la condivisione di dati e studi per sensibilizzare le istituzioni, ma anche il monitoraggio dell’iter progettuale ed esecutivo dell’opera. A testimonianza di una volontà chiara: trasformare le promesse – finora rimaste tali – in interventi concreti.
È la prima volta che cinque Camere di Commercio appartenenti a quattro diverse regioni (Molise, Abruzzo, Campania e Lazio) si muovono in maniera compatta per una causa infrastrutturale comune. Un’alleanza strategica che riconosce come la Trignina non sia solo una strada molisana, ma un asse interregionale fondamentale per la competitività e la sicurezza dell’Italia centrale.
Ora la palla passa al governo Meloni e alle amministrazioni regionali. Dopo decenni di immobilismo e annunci mancati, la speranza è che il coro di voci del mondo economico e produttivo venga finalmente ascoltato. Perché senza un’adeguata rete viaria, il Molise – già in bilico – rischia l’isolamento definitivo.
ppm