Lavoratori Atm ancora senza stipendio. Lo denunciano i sindacati Faisa Cisal, Filt Cgil e Fit Cisl che “minacciano” un nuovo sciopero politico.
Gli autisti, spiegano i segretari delle tre sigle sindacali sono tuttora senza retribuzione, «nonostante l’impegno assunto dal sottosegretario Vincenzo Niro nella riunione del 25 luglio scorso, quando aveva promesso un intervento della Regione per sostituirsi all’azienda nel pagamento delle mensilità arretrate».
Con una nota inviata a Palazzo Vitale, i sindacati hanno chiesto non solo il pagamento immediato degli stipendi, ma anche segnalato l’urgenza di risolvere un insieme di criticità del settore già illustrate nella relazione inviata alla Regione lo scorso 11 luglio.
«Qualora non dovessero giungere risposte concrete e immediate, vista l’insostenibile condizione in cui versano i lavoratori Atm e considerata la gravità delle altre problematiche ancora irrisolte», le organizzazioni sindacali annunciano che si vedranno costrette «ad avviare iniziative pubbliche di protesta, nessuna esclusa, fino alla proclamazione di uno sciopero politico a livello regionale, in concomitanza con l’avvio del nuovo anno scolastico».
Sulla vicenda interviene il consigliere regionale 5s Angelo Primiani. L’ennesimo allarme lanciato dai sindacati conferma «timori e denunce del passato: col passaggio della delega al sottosegretario Vincenzo Niro riemergono i nodi irrisolti del settore e torna a consolidarsi un sistema che lascia larghi margini di manovra a chi continua ad agire indisturbato, senza alcun reale controllo da parte della Regione. Non è più possibile – rimarca Primiani – rimanere fermi di fronte a lavoratori che da mesi non percepiscono la retribuzione: promesse e tavoli di confronto non bastano più. Servono azioni forti e immediate. La Regione deve subito sostituirsi all’azienda nel pagamento degli stipendi arretrati, come lo stesso Niro aveva assicurato, e avviare contestualmente la rescissione del contratto con l’azienda inadempiente, ormai priva di credibilità. Il comparto del Trasporto pubblico locale, già attraversato da difficoltà strutturali e da una gestione opaca, non può essere ulteriormente sacrificato sulle spalle dei lavoratori e degli utenti. La Regione ha il dovere di ristabilire regole, trasparenza e rispetto, garantendo l’erogazione dei servizi essenziali e la tutela di chi ogni giorno assicura il diritto alla mobilità dei cittadini. Intanto – prosegue l’esponente pentastellato – continuano i decreti ingiuntivi e alla luce della modifica introdotta nell’ultima legge finanziaria c’è da vigilare sulle spese legali che prima erano a carico della Regione e oggi invece sono a carico del concessionario. Su questo aspetto bisogna fare chiarezza per capire se effettivamente oggi i costi di quei decreti ingiuntivi sono effettivamente sostenuti dalle aziende. Una cosa è certa: è il momento di assumersi responsabilità concrete, senza più rinvii. Ai lavoratori e ai cittadini va restituita fiducia, certezza dei diritti e dignità».

























