La battuta, amara, viene facile: e meno male che in Molise avrebbe dovuto sorgere una gigafactory…
Non è certo però una responsabilità di Stellantis, o di Acc che dir si voglia, e della mancata realizzazione di questo investimento la disavventura raccontata dal segretario della Uiltucs Pasquale Guarracino. Se vai a Campitello in auto elettrica, in sostanza, rischi di restare a piedi e di dover chiamare il carro attrezzi.
«Lo scorso 20 agosto, con la mia famiglia e insieme ad alcuni amici, mi recavo a Campitello Matese per trascorrere lì il pomeriggio. Premetto – spiega Guarracino – che il mio amico guida un’auto elettrica, che, giunta sul posto, necessitava di essere ricaricata. Cerchiamo, quindi, una colonnina per la ricarica della vettura: ebbene, dopo aver chiesto un po’ in giro, apprendiamo con sgomento che a Campitello Matese, nota località turistica di montagna, posto splendido seppur mai adeguatamente valorizzato, non esiste una colonnina pubblica per la ricarica delle auto elettriche, in un momento storico in cui, in Molise, ci riempiamo la bocca sia delle esigenze di riduzione dell’impatto ambientale, sia di efficientamento energetico, sia di promozione turistica».
La categoria Uiltucs si occupa di servizi, fra cui anche il commercio e il turismo. L’occhio del sindacalista, dunque, è un occhio esperto. Infatti prosegue nella sintesi: «A Campitello Matese, patrimonio naturale immenso della nostra regione, non è possibile ridurre l’impatto ambientale delle autovetture dei visitatori, perché le auto elettriche non posso essere ricaricate: è assurdo che, infatti, in una località che dovrebbe essere turistica, esista solo una colonnina ad uso privato e nessuna ad uso pubblico».
Anche la disavventura di Guarracino e dei suoi amici è “proseguita”. «Increduli, vediamo, accanto alla piramide in vetro, un gazebo con la scritta “Ufficio del Turismo” e ci rechiamo lì per domandare se fossimo noi a non aver trovato la colonnina, ma purtroppo sul gazebo era presente solo la scritta e non vi era assolutamente nessuno a presidiarlo: così vogliamo parlare di turismo? Con una scritta su un gazebo? Non pretendiamo di avere, come ad Osaka, le strade che ricaricano in autonomia le autovetture elettriche, ma nemmeno i disagi che abbiamo dovuto sopportare per trascorrere un pomeriggio a Campitello Matese. Per la cronaca, l’auto del mio amico è stata caricata da un carro attrezzi, 36 ore dopo, per essere trasportata a Campobasso ed è stato difficilissimo trovare un operatore che volesse salire sino a Campitello Matese.
Vogliamo finalmente occuparci di imbastire un discorso serio su strutture ed infrastrutture, per provare a lanciare concretamente il turismo in Molise, o vogliamo restare – conclude il segretario della Uiltucs – solo sagre e campagne elettorali a panino e birra, tanto troveremo sempre il politico di turno che verrà a mangiare nella nostra regione?».

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