Il Partito Democratico del Molise alza il livello dello scontro sulla sanità regionale e annuncia battaglia «in ogni sede» contro le scelte operate dalla struttura commissariale e, soprattutto, contro l’atteggiamento della maggioranza di centrodestra guidata dal presidente Francesco Roberti. Dopo aver letto e analizzato i verbali dei tavoli tecnici, la segreteria regionale, l’assemblea e la direzione del Pd hanno diffuso una nota in cui ribadiscono «il forte dissenso e la grande preoccupazione» per le linee seguite fino ad oggi e per quelle che potrebbero concretizzarsi a breve con il nuovo Programma operativo sanitario 2025-2027. Secondo i democratici, il rischio è quello di «uno smantellamento della sanità pubblica» a favore dei privati convenzionati, con conseguenze pesantissime per i cittadini molisani. «Non è accettabile – si legge nella nota – che la Giunta e il Consiglio regionale restino all’oscuro dei contenuti del nuovo Pos, che dovrebbe essere il documento cardine per la programmazione sanitaria e condizione necessaria per l’erogazione di 90 milioni di euro di fondi statali». Nel mirino del Pd non ci sono solo i commissari, ma soprattutto il presidente Roberti, accusato di aver rinunciato volontariamente al ruolo di commissario straordinario, «delegando di fatto tutte le scelte strategiche alla struttura commissariale» e lasciando così la Regione priva di una guida politica in un settore che incide per l’80% sul bilancio regionale. «Una resa incondizionata – commentano i dem – che si traduce in ulteriori costi, disservizi e tagli». La critica si estende al comportamento della maggioranza di centrodestra, accusata di «supina accettazione» e di un «silenzio assordante» rispetto agli atti commissariali, nonostante questi vadano – secondo il Pd – in direzione opposta rispetto alle esigenze del territorio. Il partito chiede quindi l’immediata fine del commissariamento e sollecita Roberti ad assumersi «tutte le responsabilità politiche». Allo stesso tempo invoca trasparenza, pubblicità e partecipazione nella definizione del nuovo Programma operativo ricordando che il tavolo interministeriale Mef-Salute ha già evidenziato criticità nella gestione dei rapporti con i privati accreditati, in particolare riguardo all’«extrabudget sempre crescent». I dem rilanciano poi una serie di priorità: la riduzione del disavanzo sanitario attraverso una sua corretta quantificazione e l’analisi delle cause; la salvaguardia dei reparti fondamentali della rete ospedaliera pubblica; il potenziamento della sanità territoriale e della rete dell’emergenza-urgenza; l’abbattimento delle liste d’attesa; maggiori investimenti sul personale sanitario. «Occorre ristabilire un equilibrio tra pubblico e privato – sottolineano – riconoscendo il ruolo del privato d’eccellenza ma in un’ottica di complementarietà, non di sostituzione o sovrapposizione». Sul piano nazionale, il Pd molisano si allinea alla proposta di legge del partito che punta a fissare una soglia minima del 7,5% del Pil per il fondo sanitario nazionale e all’eliminazione del tetto di spesa sul personale. Una misura che, secondo i democratici, potrebbe garantire più risorse anche al Molise, restituendo attrattività e stabilità al sistema pubblico. Annunciato, inoltre, il sostegno alle iniziative contro i recenti provvedimenti commissariali. In particolare, il Pd esprime piena condivisione alla decisione del Comune di Campobasso (a guida Pd e 5s, ndr) di impugnare il decreto di riorganizzazione della “Rete Ictus”, così come alle azioni di altre amministrazioni intenzionate a opporsi al taglio di reparti cruciali, come quello di emodinamica. Il comunicato si chiude con un appello a una «operazione di verità e trasparenza» sulle criticità che da anni gravano sul sistema sanitario molisano: dal disavanzo alle carenze strutturali, passando per la gestione dei rapporti con i privati e l’assenza di programmazione. «Dopo sette anni di governo del centrodestra – afferma il Pd – non è più credibile lo scaricabarile. Ai cittadini servono risposte concrete, scelte coraggiose e un forte impegno nazionale per garantire al Molise una sanità pubblica degna di questo nome».

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