Rino Gaetano lo diceva assolutamente meglio: tu, forse non essenzialmente tu… ma è meglio fossi tu.
Ma Rino Gaetano non parlava della sanità molisana in questo brano del 1974. Che torna però alla mente a voler sintetizzare con un po’ di fantasia uno dei must del dibattito politico estivo in Molise: l’idea del policlinico. Ecco: policlinico, forse non essenzialmente “policlinico”… ma l’importante è il concetto.
L’idea nasce dalla necessità non più rinviabile di una svolta per la sanità pubblica molisana. È stata lanciata su un ideale tavolo di discussione a Ferragosto dall’ex governatore Michele Iorio.
Poche settimane dopo, incassate le dichiarazioni del presidente della Regione Francesco Roberti – perché no? – e del rettore di Unimol Giuseppe Vanoli che si è detto pronto ad accettare la sfida di schierare l’ateneo al fianco delle istituzioni locali per costruire un modello migliore di sanità – Iorio tira le somme: ci sono le condizioni, si dice convinto.
«Abbiamo l’occasione di migliorare la qualità dei servizi anche in termini di quantità. Mettiamo insieme due realtà, la facoltà di Medicina che anch’essa va implementata con nuove iniziative, e la struttura sanitaria regionale, il Cardarelli, che ha bisogno di supporto per quanto riguarda il personale – riassume in concreto – E possiamo farlo creando una vera e propria azienda universitaria sul modello, l’ho già detto, degli Ospedali Riuniti di Foggia».
Allo studio, aggiunge l’ex governatore, il percorso normativo per arrivare al risultato. «Si tratta di un progetto che possiamo realizzare in accordo con il governo nazionale, superando anche la fase del cosiddetto “blocco commissariale”. Dovremo cioè concordare con il governo, quindi con i commissari, l’approvazione di una specifica legge regionale, che potremmo elaborare e definire in maniera abbastanza rapida, in maniera che l’iniziativa prenda corpo immediatamente e che il Cardarelli, rafforzato sul modello di Foggia, possa avere una sua gestione autonoma. L’Asrem si dedicherebbe, quindi, altri ospedali del Molise. Penso che in questo modo realizzeremmo un sistema sanitario di livello».
L’assenso del presidente Roberti era già noto a Iorio. «Ne abbiamo discusso insieme da tempo e ci stiamo lavorando – conferma l’assessore che fra le deleghe ha quella ai rapporti con i Ministeri per il piano di rientro – Ho letto e ascoltato con piacere che l’Università è con decisione sull’argomento e credo che questo sarà un elemento che spingerà anche sui tempi per realizzare l’obiettivo. Ma credo comunque che ci siamo».
Il diverso modello organizzativo inciderebbe sui conti anche in termini di risparmio, peraltro per il costo dell’ospedale pubblico regionale, quindi il più grande e più impattante sui conti. Ancora di più se alla Regione riuscirà di raggiungere l’obiettivo, per il governatore Roberti strategico, di acquisire l’edificio della Cattolica oggi occupato solo in parte dal centro privato convenzionato di Responsible.
«Esistendo la necessità e la possibilità di utilizzare i locali della ex Cattolica anche con ampliamenti, dovrà a quel punto essere realizzata una sintesi con Responsibile che, mediata dalla presenza dell’Università, potrebbe dare a tutte le realtà coinvolte la possibilità di ottenere vantaggi. Responsible – elenca Iorio – potrebbe avere i suoi, la facoltà di Medicina potrebbe crescere, la struttura sanitaria regionale risolverebbe tanti problemi dai quali oggi è afflitta e le polemiche di questo periodo lo stanno a dimostrare». ritai
























