Dall’intervento del 118 al triage nel Pronto soccorso e, quindi, alla conferma del codice ictus con un successivo trattamento di trombolisi alla Stroke unit di Campobasso oppure, a seconda del quadro clinico, di trombectomia meccanica al Neuromed. Dalla diagnosi di ictus emorragico al trasferimento all’Irccs di Pozzilli, centro di riferimento anche per la neurochirurgia.
Ieri l’Asrem ha approvato, con una deliberazione del direttore generale Giovanni Di Santo firmata anche dalla direttrice amministrativa Grazia Matarante e dal direttore sanitario Bruno Carabellese, il nuovo percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la cura delle patologie cerebrovascolari acute.
Il provvedimento aggiorna quello in vigore recependo le novità introdotte dal decreto 100/2025 dei commissari Bonamico e Di Giacomo ed è stato redatto dal gruppo di lavoro istituito nell’ambito del coordinamento aziendale delle reti tempo dipendenti. Rappresenta, in poche parole, il superamento degli ostacoli messi nero su bianco nella nota a firma di Carabellese (che è anche il coordinatore delle reti tempo dipendenti Asrem) che ha mandato in cortocircuito per qualche giorno la sanità molisana.
L’operatività del documento, conferma a Primo Piano il dg Di Santo, non è immediata. C’è bisogno di tempi tecnici per concretizzare le indicazioni: per esempio realizzare le Stroke Area nei reparti di Medicina interna o completare la formazione del personale dei Ps di Isernia e Termoli (che secondo fonti accreditate è stata avviata e ripetuta già) alla tecnologia Intouch e alla somministrazione della fibrinolisi (attuando finalmente la rete di telestroke). Appena sarà tutto pronto, l’azienda sanitaria darà ai propri reparti e strutture l’ufficialità dell’entrata in vigore delle nuove regole di ingaggio.
Ma il via libera a quello che in gergo si chiama “Pdta” è un segnale che gli ingranaggi sono tornati a muoversi nella stessa direzione e che non è vero che l’Asl si è messa o si metterà di traverso rispetto all’attuazione della rete ictus. Il sospetto, a chi voleva coltivarlo dall’uno (i fautori della nuova rete) e dall’altro lato (gli avversari del decreto 100 che lo abbiano o meno impugnato), era venuto dopo la diffusione della “nota della discordia”. «La strada è tracciata, ora si tratta di percorrerla e arrivare alla meta prefissata nel decreto 100», sintetizza ancora Di Santo.
La meta, l’obiettivo di fondo, è che gli ictus – prevedibilmente 1.100 casi in un anno in Molise, di cui 350 trattabili con trombolisi – vengano curati in regione senza fare più ricorso agli ospedali extraregionali (Pescara prevalentemente) per la trombectomia meccanica (utilizzata quando il farmaco non è sufficiente a sciogliere il coagulo e serve una terapia endovenosa). In base a una valutazione effettuata insieme al neuroradiologo interventista del Neuromed in teleconsulto, il paziente sarà trasferito d’urgenza all’Irccs di Pozzilli, centro regionale di riferimento per la radiologia interventistica.
Se il paziente arriva a Pozzilli autonomamente, si legge nel Pdta, e non attraverso un ospedale, in base alle sue condizioni il neurologo di guardia ne disporrà il ricovero nel reparto adatto e attiverà il codice ictus. In caso però escluda un patologia cerebrovascolare sarà concordato il trasferimento nel Pronto soccorso più vicino. E, ancora, se al Neuromed arriva un paziente con codice ictus ed è però affetto anche da altre patologie, gestita l’emergenza neurologica verrà inviato alla struttura Asrem competente.
Capitolo telemedicina e telestroke. Gli ictus ischemici che “arrivano” al Pronto soccorso del San Timoteo o a quello del Veneziale vengono valutati dal medico di emergenza insieme al neurologo di guardia nella Stroke unit di I livello del Cardarelli (in teleconsulto) e, in caso di indicazione alla trombolisi, al Ps viene iniziata la terapia tenendo poi sotto costante monitoraggio il paziente di cui viene organizzato nel frattempo il trasferimento a Campobasso. Sempre in teleconsulto, ma con lo specialista del Neuromed, saranno esaminati – e poi trasferiti a Pozzilli – i casi per cui serve la trombectomia. Nelle Stroke Area di Medicina interna saranno ricoverati i casi «non suscettibili di terapia specifica».
rita iacobucci
























