Tredici milioni e mezzo di euro per restituire sicurezza e percorribilità alle strade molisane. È la cifra stanziata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell’ambito del piano straordinario per le province, che a livello nazionale mobilita più di un miliardo di euro e che in Molise assegna 8,3 milioni alla provincia di Campobasso e 5,2 a quella di Isernia.
Un intervento significativo, voluto dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, che si inserisce in una strategia di ampio respiro per la riqualificazione delle infrastrutture provinciali, da nord a sud del Paese.
Per il Molise si tratta di una boccata d’ossigeno indispensabile. La rete viaria della regione, in larga parte gestita dalle Province, sconta infatti anni di scarsa manutenzione, con conseguenze pesanti sulla sicurezza e sulla mobilità quotidiana di cittadini e imprese. Dissesti, frane, buche e viadotti deteriorati rappresentano criticità diffuse che rendono difficoltosi anche i collegamenti di base, in un territorio già segnato da isolamento e carenza infrastrutturale.
Le risorse messe a disposizione dal MIT potranno tradursi in cantieri di manutenzione e ammodernamento, con l’obiettivo di restituire dignità a strade che collegano comunità, favoriscono gli scambi economici e garantiscono servizi essenziali. Un investimento che, oltre a migliorare la qualità della vita dei residenti, rappresenta un tassello strategico per sostenere lo sviluppo delle aree interne e contrastare lo spopolamento.
Il messaggio che arriva da Roma è chiaro: le province tornano al centro delle politiche infrastrutturali, con la consapevolezza che la sicurezza stradale non può essere un optional, soprattutto in regioni come il Molise dove la fragilità del territorio amplifica i rischi.
Il compito ora passa agli enti locali, chiamati a tradurre in progetti concreti ed efficaci le risorse assegnate. Perché quei 13,5 milioni non restino solo una cifra su carta, ma diventino asfalto sicuro, viadotti solidi e strade percorribili ogni giorno, senza timori e senza disagi.

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