La Regione Molise sta cercando di ottenere un’anticipazione di un anno per il termine dei lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria da Campobasso a Roma. Cantiere chiuso, quindi, nel 2027 e non nel 2028. Un traguardo che di fatto non lo è visto che le opere sono state avviate con un protocollo risalente al 2018. Ma la situazione si è talmente ingarbugliata, con conseguente lievitazione dei costi, che pure un anno in meno diventerebbe un obiettivo dignitoso e dignitosamente raggiunto.
Del pressing su Rfi ha riferito l’assessore alle Infrastrutture Michele Marone durante la seduta del Consiglio regionale di ieri. In agenda più di qualche atto di sindacato ispettivo delle opposizione dedicato alla elettrificazione lumaca, a prima firma in particolare di Roberto Gravina (5s) e Alessandra Salvatore (Pd). Marone ha anche confermato una data: da gennaio, il 19 gennaio, i treni elettrici dovrebbero partire da Bojano, che diventerebbe un hub intermedio in sostituzione dell’attuale, Isernia. Hub attuale da cui però i treni non partono per lavori sulla tratta laziale e per l’upgrade della linea già elettrificata in Molise. Sembra surreale a raccontarla. Ma è così.
Tanto che il sottosegretario Vincenzo Niro, che ha la delega ai Trasporti, rispondendo all’interpellanza di Gravina, che ha censurato più volte l’allungarsi esagerato dei tempi e l’aumento dei costi, ha detto: «Mi sento particolarmente in difficoltà a poter dire che lei ha torto».
Prima della conclusione della sessione, l’Assemblea legislativa ha discusso anche la difficile situazione del Responsible Research Hospital. All’interrogazione della consigliera dem Salvatore ha risposto il governatore Francesco Roberti che ha riferito di aver incontrato le maestranze e i sindacati e dato qualche notizia in più sulla composizione negoziata della crisi finanziaria avviata dalla Spa del presidente Stefano Petracca. «Se non arrivano risorse nuove non credo ci siano risposte certe», ha detto fra le altre cose Roberti. Responsible si è affidata a una società di consulenza di Roma per il piano di concordato e ad alcuni fondi di investimento per darvi poi corso. «Entro la fine di novembre – ha concluso – sapremo come agire e se Responsible avrà nuovi capitali».

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