Un rettore non medico porta a casa un risultato mai conseguito prima nel protocollo con la Regione per la partecipazione dell’Università all’assistenza sanitaria. Non lo dite però all’ingegnere Giuseppe Peter Vanoli.
Lui non lo afferma. Ed è naturale, finanche educato. Ma chi lo volesse spingere a enfatizzare il ruolo chiave riconosciuto all’ateneo nella programmazione sanitaria è avvisato: troverà un ostacolo decisivo. Educato, ma determinato nel respingere letture superomistiche. Inutile insistere.
Il decreto dei commissari Bonamico e Di Giacomo decisamente valorizza il ruolo che Unimol si è costruita negli anni e gli “attrezzi” che ora può portare nella “cassetta” per la gestione della sanità. Non solo, riconosce all’ateneo di essere un punto di equilibrio che, con la moral suasion a volte e con il decisionismo consapevole in altri casi, fa (o può fare) la differenza. La valutazione, negli ambienti della sanità e della politica regionale, è circolata con impressionante velocità ieri dopo che la notizia e il contenuto del protocollo erano circolati. È quindi una sintesi giornalistica, che dà conto di un sentiment.
Anche qui, non ci provate. «Ringrazio i commissari della sanità e la Regione per il lavoro che abbiamo svolto insieme. La firma del protocollo rinnova una collaborazione e intraprende una nuova strada. Unimol farà di tutto per essere a supporto e a sostegno della sanità molisana». Questa la sola dichiarazione del rettore Vanoli a Primo Piano sull’intesa. Non di circostanza, né ha bisogno di essere letta fra le righe. Lineare, pulita, chiara. Decisamente, ci si può accontentare.
Il commissario Marco Bonamico conferma, anche lui senza fronzoli, la comune intenzione di «rinnovare e intensificare la collaborazione con l’Università anche attraverso formule più innovative».
ritai

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*