È stata istituita ieri dal Consiglio regionale la figura del Garante regionale per i diritti delle persone anziane. La proposta di legge – di iniziativa del presidente Quintino Pallante e dei consiglieri Cofelice e Passarelli – è stata approvata a maggioranza.
Il Garante sarà eletto dall’Assemblea, il suo incarico sarà a carattere gratuito e prevede diverse funzioni. Tra queste: promuovere e monitorare la diffusione e l’effettiva applicazione dei diritti delle persone anziane, relativamente alla parità di accesso ai servizi di assistenza e a forme di sostegno, alla libertà di scelta e autonomia decisionale, all’assenza di abusi e maltrattamenti. Inoltre, segnala agli organi competenti eventuali fattori di rischio o danno per gli anziani dei quali viene a conoscenza, anche su indicazione dei soggetti interessati o di associazioni e organizzazioni non governative. Soddisfatto per il via libera Pallante.
L’Assemblea di via IV Novembre ha poi approvato, sempre a maggioranza, i disegni di legge per la promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della buona salute e per il riconoscimento del caregiver entrambi promossi dalla delegata alle Politiche sociali Stefania Passarelli.
Le due norme – è il commento a margine di Passarelli – sono state sostenute dal governatore Roberti e rispondono a bisogni concreti emersi nel primo anno di attività consiliare, ponendosi come strumenti operativi e non solo dichiarativi.
La prima legge, “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della buona salute”, introduce per la prima volta in Molise un quadro organico per il benessere della popolazione anziana, ormai maggioritaria. L’obiettivo è valorizzarne il ruolo sociale e culturale, contrastando solitudine, fragilità e isolamento. Il testo prevede un Piano triennale integrato e la creazione della Consulta regionale per l’invecchiamento attivo, coinvolgendo Comuni, Asrem, Terzo Settore, scuole e università. Le azioni spaziano dalla prevenzione sanitaria alla formazione digitale, dal volontariato al turismo sociale, con una dotazione iniziale di oltre 600mila euro. La norma si collega alla precedente sulla agricoltura sociale, rafforzando il legame intergenerazionale e il ruolo della famiglia come pilastro del welfare.
In stretta connessione, le “Disposizioni legislative per il riconoscimento del caregiver familiare”, riconoscono e valorizzano il lavoro silenzioso di chi assiste i propri congiunti non autosufficienti. Passarelli ha definito questo risultato un «provvedimento storico», che colma un vuoto normativo e restituisce dignità a migliaia di “invisibili”. Il testo prevede un sostegno economico immediato, finanziato con risorse del Fondo sociale europeo 2021-2027, pari a 800mila euro per gli esercizi 2026 e 2027, con prospettive di incremento grazie ai fondi statali.
Due leggi, ha concluso Passarelli, che rappresentano un passo decisivo verso un welfare concreto e inclusivo, che promuove coesione sociale, salute e partecipazione, restituendo centralità alla persona e alla famiglia nel tessuto comunitario molisano.

























