«L’esito del secondo tavolo tecnico sulla Trignina conferma ciò che denunciamo da mesi: il centrodestra regionale non ha alcun peso politico reale e il Molise continua a essere considerato solo al momento delle elezioni».
L’attacco, qualche giorno dopo la riunione che si è svolta al Mit sul potenziamento e la messa in sicurezza della Statale 650, arriva dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Roberto Gravina.
L’esponente pentastellato di Palazzo D’Aimmo, in particolare, interviene dopo la conferma che il progetto di raddoppio della Trignina è definitivamente accantonato. Al tavolo ministeriale con i vertici Anas – dove si è parlato solo di varianti ridotte e interventi minimi, ha sintetizzato Gravina – non era presente il ministro Salvini, nonostante le rassicurazioni delle scorse settimane.
«È un’assenza che pesa – afferma Gravina – soprattutto dopo le promesse roboanti del centrodestra in campagna elettorale. Sul raddoppio della Bifernina si spese Della Porta; per la Trignina, Di Lucente parlava di investimenti importanti. Oggi scopriamo che quelle dichiarazioni servivano solo a raccogliere voti, non a dare risposte ai territori».
Durante l’incontro romano è stata confermata la disponibilità di circa 190 milioni di euro messi sul tavolo dall’Anas per varianti limitate e messa in sicurezza di alcuni svincoli. «Ben venga ogni investimento – il commento di Gravina – ma non si trasformino micro-interventi in operazioni di propaganda. Quelle risorse devono diventare opere vere, utili e realizzate in tempi certi».
Il consigliere pentastellato evidenzia poi un problema politico più ampio: «Le scelte del Ministero dimostrano che il Molise conta poco o nulla nella filiera di governo del centrodestra. La regione sembra servire solo per far eleggere due parlamentari romani che prima a malapena sapevano dove fosse sulla cartina. Il risultato? Su dossier infrastrutturali vitali veniamo trattati come una provincia marginale. Lo dimostrano anche i continui slittamenti dei lavori della tratta ferroviaria Campobasso–Roma, ritardi ai quali i parlamentari molisani non hanno saputo porre alcun rimedio, né sollecitare interventi concreti da parte del Governo amico».
«Ed è ancora più grave – continua prosegue il consigliere – constatare la debolezza politica dell’assessore Marone, presentato come consigliere personale di Salvini sulle infrastrutture. Una carica altisonante che, nei fatti, non produce alcun beneficio per il Molise, che avrebbe invece bisogno di visione, programmazione e una rappresentanza capace di farsi ascoltare davvero. Le infrastrutture come la Trignina, la Bifernina e la rete ferroviaria non sono optional, ma elementi fondamentali per sicurezza, mobilità e sviluppo. Chi governa ha il dovere di difendere il Molise, non di accettare al ribasso le scelte imposte da Roma», la conclusione del consigliere 5s.

























