Se possibile, la situazione è anche più complicata di come la descrivono i sindacati. Il Responsible Research Hospital ha infatti pignorato 6 milioni di euro del bilancio regionale a tutela e garanzia del credito che è stato riconosciuto legittimo dalla Corte d’Appello per le prestazioni salvavita erogate nel 2019.
La struttura commissariale ha deciso di non pagare quel credito, pari a 3,8 milioni – avendo vinto in primo grado e perso in Appello, attende l’esito del ricorso proposto in Cassazione –, e che è al centro della disputa che va avanti da mesi fra l’ospedale convenzionato guidato da Stefano Petracca e Palazzo Vitale, in particolare i commissari ma anche il governatore Francesco Roberti che della vicenda si è occupato più volte.
E proprio a lui hanno scritto i segretari di Fp Cgil Molise (Amantini e Valvona), Fp Cisl Abruzzo Molise (Rosati e Priston) e Uil Fpl (Corbo e Fraticelli). I lavoratori del Responsible di Campobasso, struttura convenzionata con il Sistema sanitario regionale, «non possono più attendere, la Regione rispetti gli impegni presi».
Questo, in sintesi, il contenuto della nota inviata a Roberti. «Nelle scorse settimane – si legge nel documento – abbiamo sospeso con senso di responsabilità la mobilitazione, confidando negli impegni assunti dalla Regione. Oggi, però, dobbiamo prendere atto che tali impegni non sono stati rispettati e che l’incertezza continua a crescere, insieme alle difficoltà quotidiane dei dipendenti. Il personale della struttura continua a non percepire in modo regolare e completo gli stipendi. Non parliamo di cifre astratte, ma di persone. Persone che devono pagare mutui e affitti, sostenere le spese familiari, difendere la propria dignità professionale mentre attendono ciò che spetta loro per diritto. A rendere il quadro ancora più grave – sottolineano i sindacati – è quanto riportato nella comunicazione ufficiale del Responsible, inviata anche alla sua attenzione, nella quale l’azienda denuncia la mancata erogazione da parte della Regione delle somme dovute in esecuzione della sentenza della Corte d’Appello di Campobasso. Il tutto nonostante le Sue dichiarazioni, rilasciate nell’incontro del 17 settembre, secondo cui i 3 milioni e 800 mila euro erano già stati accantonati e il Commissario era stato da Lei sollecitato a provvedere al trasferimento. Sono trascorsi mesi. E quei fondi non risultano ancora trasferiti. Questo, presidente, è un fatto gravissimo. Sia chiaro: non intendiamo entrare nel merito delle relazioni tra Regione e azienda, né tantomeno assolvere la proprietà rispetto a una gestione che, in passato, non si è dimostrata adeguata. Ma non accetteremo che il personale venga schiacciato tra responsabilità che non gli appartengono. Chiediamo dunque, senza ulteriori giri di parole, che questo rimpallo di responsabilità finisca immediatamente. I lavoratori non possono più essere vittime di un immobilismo politico-amministrativo che sta distruggendo ciò che resta di un presidio sanitario fondamentale per il territorio».
Al governatore i sindacati chiedono un intervento tempestivo e risolutivo affinché la Regione onori gli impegni assunti. «Solo così sarà possibile rimuovere qualunque alibi e obbligare l’azienda a corrispondere quanto dovuto ai propri dipendenti».


























