Annuncio elettorale o annuncio reale? La differenza si è molto assottigliata perché il sottosegretario all’Agricoltura Antonio La Pietra ieri a Foggia ha dichiarato che l’interconnessione idrica Liscione–Occhito, meglio nota come “tubone”, si farà, che le risorse ci sono e che la gestione sarà affidata al commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica Nicola Dell’Acqua.
«Si tratta di un’opera – ha sottolineato La Pietra – attesa da decenni, fondamentale per garantire sicurezza idrica alla Capitanata e per dare nuova linfa al comparto agricolo, cuore pulsante del territorio. Partiamo subito con mettere a disposizione le risorse, una parte sono in finanziaria, una parte nel Dpcm che è al Mef, a breve potremo iniziare la fase operativa con il progetto definitivo.
Ad oggi – ha aggiunto – sono stati messi a disposizione complessivamente 130 milioni di euro. Sappiamo che la Regione Puglia dovrebbe contribuire con una quota, uso il condizionale perché non abbiamo certezze, dato che il costo complessivo si aggira intorno ai 156 milioni».
Un intervento concreto del governo Meloni, ha da subito rivendicato Fratelli d’Italia Foggia ringraziando poi la Regione Molise «per la leale collaborazione istituzionale» e la senatrice Anna Maria Fallucchi, «che con tenacia ha seguito ogni fase di questo percorso, portando la voce del territorio nei tavoli decisionali del governo».
Al tavolo che si è svolto al Consorzio per la Capitanata non c’erano rappresentanti della Regione Puglia, è stato proprio FdI a rimarcarlo. Anche in questo dato, pesa la campagna elettorale in corso per il rinnovo dell’Assemblea legislativa e la rielezione del governatore. Gli esponenti di centrosinistra dell’amministrazione uscente avranno voluto probabilmente evitare un palcoscenico di destra. Ma l’assenza ha dato manforte a chi mette in dubbio che sia davvero già deciso che il bypass per portare l’acqua del Liscione a Finocchito. Lo stesso La Pietra ha usato il condizionale per lo stanziamento deciso dalla Puglia.
C’era, invece, la Regione Molise con il delegato al Sistema idrico Massimo Sabusco e il presidente dell’azienda speciale Molise Acque Vincenzo Napoli.
Ed è proprio Sabusco a fornire maggiori dettagli sul finanziamento dell’opera: nella manovra per il 2026 ci sono 41 milioni, 20 per il dragaggio del Liscione e 21 per la progettazione esecutiva del II lotto. «Il primo, finanziato per 75 milioni con la legge Obiettivo del 2001 è in fase di completamento», precisa Sabusco. Per realizzare il secondo tratto, dal confine del Molise fino a Melanico, saranno utilizzati 99 milioni dal pacchetto di risorse pari a un miliardo che è gestito dal commissario Dell’Acqua. Infine, la Puglia con 30 milioni di fondi Fsc dovrebbe finanziare il terzo e ultimo tratto da Melanico a Finocchito.
«Ho sempre detto e ribadisco che la nostra posizione – così Sabusco a Primo Piano – è quella di utilizzare l’eccedenza di acqua che, ci dicono, viene gettata in mare prima per l’irrigazione dei campi bassomolisani e poi per essere trasferita con questa opera nella Capitanata. Sull’eccedenza è in corso uno studio di fattibilità dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino meridionale e lo sa anche la capogruppo del Pd Fanelli. Però portiamo a casa 140 milioni di finanziamento che serviranno per avere opere irrigue all’altezza nella nostra regione. Una vera e propria vittoria politica per il Molise, territorio che troppo spesso ha pagato il prezzo della marginalità nei processi decisionali nazionali».
r.i.

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