Vincenzo Peca, legale rappresentante della Sati, società concessionaria del trasporto pubblico locale in Molise, ha ricevuto un avviso di garanzia a conclusione delle indagini che la Procura di Campobasso ha avviato dopo le denunce di alcuni autisti sanzionati dalla ditta per aver fatto rispettare il Codice della Strada: non avevano fatto scendere e salire i passeggeri in fermate non a norma lungo la Bifernina.
La prima denuncia presentata dagli autisti che si sono rivolti all’avvocato Fabio Albino è del 25 gennaio scorso. Ne sono seguite altre. Se ne è occupata la pm Elisa Sabusco che a distanza di quasi un anno ha tirato le somme e notificato la chiusura dell’inchiesta che è stata al centro di una conferenza stampa organizzata dai sindacati nella sede della Cgil. L’accusa formulata è violenza privata.
«È stato notificato questo avviso di garanzia e la conclusione indagini pochi giorni fa. Sostanzialmente noi abbiamo segnalato alla Procura il paradosso in base al quale se un autista evita di fermarsi in una fermata a rischio subisce sistematicamente un procedimento disciplinare e quasi sempre una sanzione disciplinare. Ci è sembrato francamente un modo, oltre che illegittimo, ma anche non civilissimo di affrontare una problematica. Anziché risolverla al monte, si applica una sanzione a valle per un autista che ha il diritto di non mettere a rischio e a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori».
Per Faisa Cisal, Filt Cgil e Fit Cisl una prima vittoria e per questo hanno rinnovato l’appello alla Regione affinché il prossimo bando di gara per l’affidamento del servizio tuteli lavoratori e utenti.
La Sati, assistita nel procedimento dagli avvocati Mariano Prencipe e Gaetano Caterina, ha fatto sapere di aver predisposto una memoria difensiva per dimostrare «la propria assoluta estraneità alla vicenda riguardante le fermate sulla Bifernina». La società ha poi spiegato che «la lamentata non conformità delle fermate sulle SS 647 e 87 alla normativa sulla sicurezza è stata sollevata strumentalmente solo da circa 10 dipendenti su un totale di 120 autisti, pur avendo gli stessi sempre effettuato tutte le fermate da oltre 20 anni, senza che mai si fossero verificati incidenti e situazioni di pericolo per l’utenza e gli autisti stessi». I soli soggetti legittimati a intervenire sulle fermate individuate dalla Regione con il Piano dei servizi minimi sono Anas e Motorizzazione, «più volte sollecitate a risolvere eventuali criticità dalla società Sati Spa, unitamente alla Regione Molise e alla Prefettura di Campobasso. La decisione di irrogare le sanzioni disciplinari conservative è stata unicamente determinata dalla necessità che non venisse commesso e quindi contestato alla società Sati il reato di interruzione di pubblico servizio, unitamente all’esigenza di dare una risposta alle centinaia di cittadini molisani, tra cui moltissimi minori lasciati a terra dagli autisti che hanno deciso unilateralmente di non effettuare le fermate, che hanno inoltrato le loro proteste anche alla Regione Molise e alla Prefettura di Campobasso. Di qui l’avvio del procedimento penale – si legge nella nota della Spa – finalizzato ad individuare eventuali responsabilità di certo non addebitabili alla società Sati obbligata contrattualmente ad effettuare le percorrenze e le fermate, individuate dalla Regione Molise, di concerto con i sindaci dei territori interessati, al fine di garantire l’utilizzo del trasporto pubblico a tutti gli utenti».

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