La verità sui pozzi di Cercemaggiore è ancora lontana: nè l’interrogazione presentata dal Movimento 5 stelle al ministro dell’Ambiente nè il vertice in Prefettura sono riusciti a chiarire una vicenda ancora oscura. Ma che ha provocato una lunga scia di lutti e dolore.

Il Ministero si è limitato a ricostruire la storia, a spiegare l’immediata attivazione e l’interessamento della Prefettura di Campobasso che “ha fornito dettagliate informazioni, corredate dai risultati degli accertamenti analitici condotti dall’Arpa Molise, in esito ai quali veniva dedotto che la radioattività, presente nelle aree in cui erano state realizzate le vasche di decantazione delle acque provenienti dai pozzi, deriva dai cosiddetti ‘norm’, cioè materiali generalmente non considerati radioattivi ma che contengono radionuclidi naturali in concentrazioni superiori alla media della crosta terrestre, tali da provocare un aumento significativo dell’esposizione a radiazioni ionizzanti della popolazione e dell’ambiente. Tale situazione si riscontra in numerose attività industriali quali, ad esempio, le estrazioni petrolifere, come in questo caso”. Spiegazioni che non bastano per il Movimento 5 Stelle: “Sui pozzi radioattivi di Cercemaggiore vogliamo risposte vere. Il Ministero dell’Ambiente ha ripetuto ciò che è già noto”.

In Prefettura a Campobasso, invece, l’unica novità è stata rappresentata dalla presenza degli esponenti della Montedison, il gruppo industriale all’epoca titolare della concessione di coltivazione idrocarburi del sito di Capoiaccio, che hanno illustrato il processo produttivo utilizzato nell’area e consegnato la documentazione necessaria. Faldoni che saranno analizzati e approfonditi in questi mesi dai componenti della Commissione, i cui lavori sono stati aggiornati a settembre. L’esito dei lavori in Prefettura, però, ha deluso il presidente della Terza Commissione consiliare Salvatore Ciocca. “La montagna ha partorito il topolino”, il sarcastico commento dell’esponente del Partito comunista che da tre anni sta cercando di ‘fare luce’ su questa storia.

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