L’Acem torna alla carica sul tema del pagamento diretto alle imprese dei corrispettivi inerenti i lavori della ricostruzione, previsto dalla legge regionale 8/2015.

“In previsione dell’accreditamento dei fondi occorrenti – si legge in una nota – ora il rischio è che i soggetti attuatori, principalmente i Comuni, non collaborino attivamente per velocizzare l’iter delle liquidazioni, bloccati dalle incertezze interpretative sull’applicazione della nuova disposizione normativa, pur sufficientemente chiarita con la determinazione 7/2015 del Commissario Straordinario dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile. Per i fondi delle opere pubbliche extra sisma finiti nella perenzione, si registra parimenti uno scaricabarile tra i singoli Assessorati regionali e l’Assessorato alle Finanze con i primi che sostengono di dover attendere l’input del secondo per la riproposizione dei mandati  e quest’ultimo che lamenta di non aver ricevuto alcun atto dai primi per poter procedere”.

La denuncia dell’Acem è figlia di segnalazioni pervenute dalle imprese associate che hanno registrato un atteggiamento di ostruzionismo e di mancanza di collaborazione tra le varie strutture, assolutamente non accettabile in questo periodo così difficile per l’edilizia e per l’economia della Regione.

“Fiduciosi che nei prossimi giorni siano sbloccati i pagamenti del sisma  – spiega il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro –  occorre la massima collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nella ricostruzione ed i Comuni devono fare la loro parte sennò il rischio è che pur in presenza dei fondi,  possa verificarsi un ulteriore stop a causa dei problemi applicativi della nuova normativa che invece deve portare ad una vera velocizzazione delle liquidazioni, mentre per la perenzione occorre chiarezza da parte delle varie strutture regionali evitando lo scaricabarile sulla pelle delle imprese”.

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