Si torna a parlare del ‘Lotto Zero’, il tratto di strada di 5,45 km tra il bivio di Pesche e quello di Miranda transitando per Isernia con 1,7 km su 8 viadotti e 900 metri in due gallerie.
Il costo – sostiene in una nota il referente molisano del Partito Comunista dei Lavoratori Tiziano di Clemente – “è già salito da poco più di 120 milioni a 144 milioni di euro, circa 26 milioni e mezzo di euro a chilometro per guadagnare tre o quattro minuti”.
Il comitato del no ha già espresso le sue motivazioni e a queste si riallacciano quelle di Di Clemente pronto ad aggiungere che “quando si progettano tali follie pagate con le tasse dei lavoratori già dissanguati dalle politiche della troika, è evidente che la finalità siano poco attinenti alla pubblica utilità e molto di più ai brame di profitto ed alle speculazioni di grandi capitalisti del cemento. A parte l’inutile spreco di fondi, il consumo del suolo e del verde, la distruzione agricola, vi sono criticità ancora irrisolte, ad esempio rispetto alla tutela delle falde acquifere: non solo per Isernia circa le interferenze sulle sorgenti di San Martino e sull’acquedotto di pregio storico di epoca romana, ma anche per Miranda. Il punto di fondo è che si continua con queste spropositate megaopere, utili solo ai grandi speculatori, dannose per l’ambiente e per l’erario, quando anche il Molise avrebbe bisogno di ben altre opere, magari piccole e veloci, che danno anche da subito più occupazione: 144 milioni sono l’equivalente di 4.800 lavoratori dal costo salariale di 30mila euro annui, ma di questi soldi solo le briciole andranno all’occupazione. Per questo chiediamo che la regione Molise, i Comuni di Isernia, Miranda e Pesche, procedano per una nuova destinazione dei 144 milioni”.


























