Una nota a firma del presidente Corrado Di Niro al premier Renzi, al ministro delle infrastrutture Delrio ed al presidente dell’Autorità Anticorruzione Cantone.
Così l’Acem si è mossa sul tema dei bandi di gara per l’affidamento di lavori pubblici a dir poco umilianti per le imprese dell’edilizia intenzionate a concorrervi.
Nella nota l’Acem, facendo proprie le doglianze delle imprese associate, ha contestato le condizioni contenute in alcuni bandi che subordinano il pagamento dell’impresa esecutrice al previo finanziamento dell’opera facendo sempre salvo l’adempimento a carico dell’Ente alla disponibilità finanziaria connessa alla materiale erogazione del finanziamento e svalutando ciò che costituisce l’aspetto più importante, ossia il finanziamento, quasi ad una mera eventualità.
Una simile situazione per l’Acem è “avvilente ed inconcepibile oltre che gravemente lesiva degli interessi legittimi delle imprese concorrenti, tanto più che nel mentre viene esplicitata una tempistica di erogazione del finanziamento spalmata su diverse annualità ed articolata in specifiche percentuali di riparto annuali, dall’impresa si pretende l’esecuzione dei lavori tempi molto ristretti”.
“Oltre a tanti dubbi sulla legittimità di questi bandi – spiega lo stesso Di Niro – noi non possiamo accettare questo modus operandi perché rappresenta una umiliazione per un’impresa, dalla quale si pretende veramente tutto e troppo, senza garantire non solo il tempo del pagamento, ma finanche il ‘se’ sarà realmente pagata”.


























