La questione meridionale inaugura la nuova stagione della Uil, aperta in Molise con il grande evento tenutosi nello splendido scenario del Bosco Faiete, alle porte di Campobasso.
«Abbiamo scelto la natura alle stanze di un palazzo», le parole di Pasquale Guarracino, uno dei principali esponenti del sindacato che insieme alla referene regionale, Tecla Boccardo, ha accolto il leader nazionale Carmelo Barbagallo.
A distanza di pochi mesi dalla sua ultima visita, il segretario nazionale è tornato in questa terra, per testimoniare l’impegno dei vertici sindacali nell’affrontare i problemi che attanagliano i molisani, quindi il lavoro in primis e poi la sanità, la scuola e i servizi.
La sfida della Uil è quella di inviare un messaggio chiaro al Governo regionale: capitalizzare le risorse che arriveranno per l’area di crisi, per l’istituzione della macroregione adriatica e quelle che gungono puntualmente dall’Europa, che anzi vanno incrementate.
Barbagallo, siciliano, meridionale doc, conosce i disagi di una terra che da troppo tempo ha delle falle.
«Ci stiamo impegnando a mettere in calendario il problema del sud, che gli ultimi governi hanno derubricato in maniera seria. Bisogna fare in modo che le promesse del presidente del consiglio vengano mantenute – le parole di Barbagallo -. Si parla sempre di dover riempire le buche, ebbene qui ci sono da molti anni, ma ora il sud deve essere percepito come un’area su cui si può investire».
«Se non ci daranno risposte proclameremo lo sciopero generale, insieme agli altri sindacati». Così Tecla Boccardo dal palco di Bosco Faiete, nell’annunciare che nei prossimi giorni chiederà un incontro al presidente Frattura.
«Vogliamo aprire al confronto perché in questa regione stanno arrivando importanti finanziamenti e potrebbero vedersi spiragli di ripresa – le parole della Boccardo -. E’ un’opportunità importante e non ci sono più alibi, aspettiamo risposte, altrimenti faremo lo sciopero generale».

























