Chiesta da tutti, l’apertura alla revisione del decreto Balduzzi ha tanti padri.
Esultano, ma promettono già «prossime azioni di lotta che mirano a ridare agli ospedali pubblici quanto a loro tolto negli ultimi anni» gli organizzatori della manifestazione di lunedì a Roma.
In una nota firmata da Dilma Baldassarre, Andrea Di Paolo, Cinzia Ferrante, Enrica Sciulli, Giovanni Vaccone, don Francesco Martino ed Emilio Izzo si annuncia una conferenza stampa per oggi
pomeriggio alle 15.30 davanti all’Asrem. I comitati e ‘liberi cittadini’ però anticipano già: «La protesta portata in quel del parlamento dai 500 molisani, ampiamente preannunciata nelle stanze ministeriali, ha prodotto, al momento, i primi significativi ed importantissimi risultati». si riferiscono al confronto col capo segreteria di Speranza, Massimo Paolucci, che aveva dato a intendere che il Patto è stato scritto «in funzione di reali necessità, ma ancor più perché era indispensabile per dare delle risposte ai cittadini in ribellione».
Cittadinanzattiva Molise sposa le dichiarazioni del presidente nazionale Antonio Gaudioso ed esprime soddisfazione per l’intesa sul Patto. Fra le cose più importanti per l’associazione la previsione di linee guida per migliorare la comunicazione, la trasparenza e il coinvolgimento dei cittadini in ambito sanitario. «In secondo luogo – ha rilevato Gaudioso – il Patto punta a promuovere una maggiore omogeneità ed accessibilità dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria a livello territoriale. Chiediamo che si avvii subito il lavoro sulla definizione di un modello di riferimento per i servizi territoriali perché è la sfida centrale del sistema sanitario nazionale su cui si gioca una concreta ed efficace lotta alle disuguaglianze in ambito sanitario. In terzo luogo – ha concluso – un significativo traguardo del nuovo Patto è previsto nel superamento di una logica ottusa e limitante dei tetti di spesa, a cominciare dalle risorse per il personale, per le quali è previsto un incremento della percentuale di spesa dal 5% al 10% nel triennio 2020-2022, con la possibilità di un graduale aumento sino al 15%».
























