L’ordinanza del Gip le è stata notificata ieri a Taranto, dove risiede e dove si era rifugiata appena dopo essersi messa in aspettativa. Da ieri Paola Galeone, viceprefetto di Campobasso dal 2010 al 2013 e fino a qualche giorno fa prefetto di Cosenza, è agli arresti domiciliari.
A eseguire il provvedimento richiesto dalla procura cosentina guidata da Mario Spagnuolo, personale della Squadra mobile.
Galeone, indagata da qualche giorno, è accusata di induzione indebita a dare o promettere utilità. I fatti si sono svolti fra il 23 e il 28 dicembre scorsi. L’ormai ex prefetto avrebbe intascato una bustarella da 700 euro. A denunciarla un’imprenditrice del posto, Cinzia Falcone, che con la sua associazione Animed gestisce centri di accoglienza e si occupa di contrasto alla violenza sulle donne. Falcone ha raccontato ai poliziotti la proposta del prefetto che, ricostruisce Il Corriere, sarebbe avvenuta dopo la consegna di una benemerenza da parte di Galeone a Falcone il 23 dicembre. A margine dell’incontro, il prefetto avrebbe chiesto all’imprenditrice di emettere una fattura fittizia di 1.220 euro per giustificare l’utilizzo della quota residua del fondo a disposizione dei prefetti. I soldi sarebbero stati spartiti poi fra le due donne. Dopo la denuncia è scattata la trappola per Galeone. Falcone si è recata all’appuntamento fissato, il 28 dicembre in un bar di Cosenza, con 700 euro in banconote chiuse in una busta e fotocopiate per il riscontro. Addosso aveva i microfoni della polizia, che ha pure filmato l’incontro. All’uscita dal bar gli agenti della Mobile hanno fermato il prefetto e poco dopo in Questura hanno sequestrato la mazzetta.
Anche la Falcone è indagata, ma la sua posizione – spiegano i giornali calabresi – è destinata ad alleggerirsi, vista la collaborazione prestata.
Galeone, invece, dopo essersi recata nell’immediatezza dei fatti al Viminale e aver abbozzato una linea difensiva – come riporta Il Quotidiano del Sud – è tornata a Cosenza e ha liberato l’ufficio. Intanto ieri, nel tardo pomeriggio, è arrivato anche il provvedimento di sospensione disposto dalla ministra Lamorgese.

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